In questo articolo parliamo di:
Cos’è il Popolo Viola:
Prendendo spunto da una seconda manifestazione in programma il prossimo 27 Febbraio a piazza del Popolo, denominata “La legge è uguale per tutti”, abbiamo intervistato uno dei responsabili del Popolo Viola, già organizzatore del No B Day del 5 Dicembre scorso e referente del gruppo di Roma: Emanuele Toscano.
Ci parla della manifestazione in programma sabato 27 Febbraio a piazza del Popolo?
“Il titolo della manifestazione è “La legge è uguale per tutti” e la spinta è arrivata dall’indignazione per l’ennesima legge ad personam che il Presidente del Consiglio sta facendo per risolvere i suoi problemi giudiziari; tra l’altro, come tutti sanno, si tratta di una legge transitoria, anche la maggioranza sa che è anticostituzionale ma gli serve per proteggere il premier fino alla presentazione di un lodo Alfano bis.”
Come sarà strutturata questa manifestazione?
“Iniziamo dicendo che la manifestazione del 27 è solo la fine di un percorso, noi stiamo facendo un presidio permanente davanti a Montecitorio dal 4 Febbraio scorso. All’ inizio eravamo lì solamente con una macchina, ora abbiamo un camper, che siamo riusciti ad autofinanziarci, e c’è un numero fisso di almeno una ventina di persone che stanno sul luogo. Lo scopo del presidio, così come quello della manifestazione del 27, è protestare contro il legittimo impedimento. Abbiamo declinato la manifestazione su tre punti che fanno riferimento ad altrettanti articoli della costituzione; I, III, XXI, quindi lavoro, giustizia, ed informazione.”
Parteciperanno politici alla vostra manifestazione?
“Come per il 5 Dicembre scorso, avremo per ogni tema una figura istituzionale esperta, ovviamente non un politico perché di politici non ne saliranno sul palco, accompagnata da una serie di testimonianze sui tre temi. Nessun rappresentante di alcun partito presenzierà in veste di ospite; la speranza è che, magari, qualcuno di loro voglia comunque partecipare in maniera spontanea e direttamente in mezzo al pubblico.”
Il successo del movimento in rete
Dopo il successo della scorsa manifestazione, quanta gente vi aspettate che parteciperà?
“Per il 27 ci aspettiamo una partecipazione molto consistente, sicuramente sulle centomila persone; fino ad ora abbiamo ricevuto adesioni importanti come Articolo 21, ANPI, Libera Cittadinanza, più diverse categorie della Cgil.”
Anche in questo caso, come in occasione del no B day dello scorso 5 Dicembre, è partito tutto da Facebook?
“La manifestazione, come l’altra, è partita interamente da un gruppo di persone su Facebook e da lì si è auto organizzata: stiamo facendo una raccolta fondi per ottenere i soldi necessari alla riuscita della manifestazione.”
Qual è l’aspetto principale del Popolo Viola?
“La cosa interessante di questo movimento viola è innanzitutto la capacità di auto organizzarsi e promuovere quello che fa sulla rete; poi anche il fatto di essere riusciti, come in questo caso, ad autofinanziarsi interamente una manifestazione, cosa non da tutti i giorni.”
Internet sembra essere più che mai il futuro dell’informazione. Come vi muoverete in futuro?
“Quello che noi vorremmo portare avanti non è tanto il progetto di un movimento classico, quindi con realtà territoriali, ma una struttura federata che si muova in maniera autonoma tramite le varie realtà locali e che sia capace di fare un progetto e promuoverlo.”
Prevaricazioni dei ruoli istituzionali:
Quali obiettivi concreti vi ponete per la manifestazione del 27?
“Quello che ci poniamo è sicuramente di risvegliare le coscienze da un pensiero pigro che nel paese ha ormai preso il sopravvento e di sottolineare come, da parte di chi ci governa, si stia facendo di tutto per distruggere i princìpi che ci sono dietro l’articolo III, ed invece non si faccia nulla per affermare quelli degli articoli I e XXI.”
Tra gli slogan per il 27 ve ne è uno con la foto di Sandro Pertini e la scritta “presidente ci manchi”; cos’ è, un messaggio tra le righe per il presidente Napolitano?
“Diciamo che, come affermato in precedenza, l’obiettivo della manifestazione è primariamente di dimostrare che esiste una società civile ed un’ opinione pubblica che non ci sta ad accettare queste prevaricazioni dei ruoli istituzionali; l’invito a Napolitano non è diretto, però è ovvio che ci teniamo a far sapere che esiste qualcuno che vigila, una sorta di sentinelle della democrazia, se così si può dire, che faranno attenzione a quanto succederà.”