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Il lavoro del fotografo nell’era di internet
“Ci dedichiamo alla fotografia a 360 gradi, curando quindi differenti generi che vanno da foto per matrimoni a reportage passando per foto di viaggio, editoriali e still life. Una spettro piuttosto ampio di campi nei quali andarsi a muovere con destrezza.”
E per comprendere quanto sia cambiato il mondo della fotografia si possono prendere ad esempio alcuni settori specifici, su tutti il matrimonio. Anzi, il wedding come oggi va di moda chiamarlo: “Effettivamente negli ultimi anni il settore legato al photo wedding è quello che ha attraversato i cambiamenti maggiori. Si sono diffuse nuove tecniche di lavoro basate su approcci innovativi: pensiamo ai reportage di matrimoni o, per ampliare il discorso, al wedding film, veri e propri trailer cinematografici più che semplici filmini delle nozze. La parola d’ordine è sempre più ‘originalità’; quindi dimenticarsi dei tradizionali scatti che un tempo erano richiesti.”
Come è cambiato il mercato
Su tutto questo cambiamento soffia forte, ovviamente, il mondo multimediale con le sue innovazioni. Il che può essere, come sempre, al contempo positivo e negativo: “il mercato oggi è complesso e in rete ci sono migliaia di fotografi. Allo stesso tempo a crescere sono anche le opportunità, se uno le sa cogliere ovviamente. Perché poi il discorso alla base è sempre il medesimo: se un settore cresce e in gioco entrano diversi attori, la qualità va pur sempre a fare la differenza. E qui si intende anche la capacità di offrire un qualcosa di originale, di vedere le cose sotto un’ottica differente; fornire un nuovo punto di vista, per dirla con un termine fotografico.”
E nella dinamica sopra detta, quella relativa all’esplosione del fenomeno web, giocano un ruolo fondamentale i social. Come i conferma sempre il nostro interlocutore: “oggi basta aprire un qualsiasi social, che sia Facebook o Instagram per imbattersi in pagine del tipo ‘Antonio Rossi Fotografo’ o qualcosa di simile. Questo perché chiunque può aprirsi una propria pagina e pubblicare i suoi scatti. E questo spesso può generare confusione perché chi legge da fuori può pensare che si tratti di un fotografo professionista. Ecco perché, tornando a quanto affermato sopra, le cose possono essere viste in un’ottica ambivalente: sicuramente le nuove tecnologie multimediali sono le benvenute e hanno portato un certo movimento; ma di contro resta sempre fondamentale un lavoro di filtro che va fatto a monte, dove l’elemento di discrimine deve restare pur sempre la qualità e la professionalità di un fotografo.”