Diventare virali su Instagram, concetto trito e ritrito oltre che obiettivo al quale molti ambiscono: c’è chi prova a raggiungerlo in ogni modo, cercando di inventare soluzioni di qualsiasi natura (vedi: social media, benvenuto nell’era dell’apparire). E c’è chi ci arriva quasi senza averlo preventivato, inventandosi qualcosa di originale che parte da una dote personale.
È un po’ la storia di Daniele Varvaro, di Castellammare Del Golfo in provincia di Trapani; sul suo profilo Instagram https://www.instagram.com/danielevarvaro_/ ha iniziato a creare storie divertenti con doppiaggi, cambiando la propria voce. Pian piano, senza quasi volerlo, le visualizzazioni sono cresciute in modo esponenziale e alcuni dei suoi contenuti sono diventati virali, superando il milione di view. Lo abbiamo incontrato per chiedergli come nasce questa sua attitudine.
In questo articolo parliamo di:
Storia dei doppiaggi ignoranti di Daniele Varvaro
Cosa sono i ‘doppiaggi ignoranti’ e come nascono?
“I doppiaggi ignoranti sono doppiaggi che creo in maniera divertente su scene realmente accadute. Il tutto si basa su un discorso serio tra persone, quello che faccio è cambiare del tutto la tematica di ciò che si stavano dicendo, facendo risultare la scena talvolta assurda e divertente. Nascono sempre durante la giornata mentre sono a lavoro, penso ad un dialogo, poi spulciando sul web cerco qualcosa dove poterlo adattare.”
L’aggettivo ‘ignoranti’ nasce sulla scia di altre pagine di successo presenti sui social?
“In realtà la parola ignorante mi piace troppo, la vedo come una grande tematica divertente su cui davvero creare tante cose. Non mi sono ispirato a nessuna pagina ma sicuramente non sono l’unico che utilizza questo aggettivo.”
Quando ti sei accorto di avere queste doti così importanti in materia di doppiaggio e creazione di voci?
“Me ne sono accorto per caso e anche tardi secondo me. Ricordo tra i banchi di scuola qualcuno rimaneva stupito dall’enorme quantità di voci che avevo. Crescendo anche tra gli amico qualcuno mi guardava strano finché non ho cominciato ad attenzionare meglio questa cosa. Non ho avuto nessun maestro anche se l’idea di essere seguito da qualcuno davvero bravo penso che possa essere una cosa bellissima. Creo le voci in testa e poi escono da sole.”
I tuoi personaggi sono diventati virali su Instagram: quanto ti spaventa questo e quanto invece ti attrae?
“L’attrazione chiaramente è tanta perché sicuramente essere riconosciuti quando si è in giro fa un effetto strano soprattutto se quello che fai lo fai con naturalezza e senza aspettative. Dall’altro lato mi spaventa il fatto che molti, magari tra i più piccoli mi hanno come idolo e cercano di imitarmi. Mi spaventa questo perché l’ironia può essere anche percepita male e non voglio che le mie battute possano essere intese male.”
Ti piace far parte di questo mondo social o è un qualcosa che ti spaventa anche?
“Si alla fine mi piace soprattutto quando nel fine settimana mi sento con alcuni ‘colleghi’ e ci confrontiamo sui nuovi trend, su notizie o su quello che potrebbe funzionare. Grazie a questo mondo ho conosciuto delle persone fantastiche e con qualcuno è nata una grande amicizia.”
È vero che ogni tanti, nella tua città, la gente ti riconosce e ti chiede di fare qualcuno dei tuoi personaggi?
“Si è vero soprattutto ‘Il Nonno, spesso mi fermano mentre sono a lavoro o qualcuno mi urla dalla macchina. Il nonno sicuramente è il personaggio che mi chiedono di più.”
Il concetto di Influencer
Pensi che tutto questo possa tramutarsi, in futuro, anche in un qualcosa di concreto dal punto di vista lavorativo?
“Sicuramente può succedere di tutto, potrebbe anche realizzarsi qualcosa di concreto ma sono sempre un passo indietro per scelta perché tutto quello che faccio lo faccio per divertirmi e senza puntare a chissà quale obiettivo. Fino adesso le cose sono venute da sè e con naturalezza. Sono sempre pronto però a valutare proposte lavorative.”
Influencer: questa parola la guardi, magari come obiettivo da raggiungere, o preferisci non considerarla?
“Onestamente prefisso non considerarla, non credo rispecchi ciò che faccio anche se parlando con alcune agenzie mi chiamano proprio così. Magari sono io che non l’accetto.”
Quanto è importante oggi, secondo la tua esperienza, essere presente sui social e avere lì’ una ‘seconda vita’?
“Ad oggi i social sono importanti ma bisogna saperli usare. Possono farti anche male se usati nel modo sbagliato. A me i social hanno sempre agevolato, grazie ai social ho incrementato il lavoro e tutto quello che gira attorno a me.”