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Accesso prioritario per i disabili negli ospedali
Il progetto previsto dalla struttura le Molinette sarà finalizzato proprio a favorire l’accesso agli utenti più svantaggiati e prevede, su decisione dei sanitari presenti, un accesso prioritario per i disabili mentali gravi, i pazienti psichiatrici, i portatori di disabilità gravi permanenti quali cecità, sordità, paraplegia, malattie neurologiche, i pazienti che presentano grave sintomatologie obiettivamente rilevabili dai sanitari e quelli affetti da patologie in fase terminale in profonda astenia o sofferenza respiratoria. In caso di più disabili contemporaneamente nella stessa struttura si procederà all’accesso per ordine di arrivo.
Come si comprende, il problema è piuttosto delicato ed a confermarcelo è Marina Cometto, fondatrice nel 2003 e responsabile dell’associazione ‘Claudia Bottigelli’, nata proprio a Torino per la difesa dei diritti umani e per l’ aiuto alle famiglie con persone disabili e creatrice di ‘Mamme H’, il gruppo che riunisce mamme di figli portatori di handicap: con il suo intervento ci aiuta a comprendere meglio quali sono le criticità che si riscontrano nelle strutture ospedaliere quando ad accedervi è una persona con disabilità grave o gravissima.
Quali difficoltà per i disabili negli ospedali?
“Gli ospedali spesso non sono in grado di prestare l’opportuna assistenza alle persone con gravissima disabilità e deve essere un parente, nel nostro caso un genitore, che si ricovera insieme al proprio figlio, ma in questo caso non ha diritto a nessuna attenzione, neppure ad un pasto giornaliero, un letto per dormire, un posto dove lavarsi, insomma a nulla.
Inoltre le persone disabili gravi, quindi non solo con disabilità motoria, ma con gravi malattie neurologiche o intellettive si alimentano con cibi frullati, spesso negli ospedali questo è una difficoltà non indifferente e la famiglia deve portarsi il mangiare da casa. Le stesse difficoltà si incontrano per avere ad esempio i cambi dei pannoloni, anche in questo caso meglio portarsi i propri da casa.”
Il trattamento per i disabili gravi:
Come viene gestita l’accoglienza per i pazienti con gravi diabilità all’interno delle strutture?
“Facendo riferimento al territorio che conosco, negli ospedali torinesi non c’è attualmente grande conoscenza delle disabilità gravi e per noi è sempre motivo di grande preoccupazione quando dobbiamo portarci i nostri figli; per le visite ambulatoriali non è prevista la precedenza e solo il ‘buon cuore’ degli altri pazienti o del medico consente di non dove fare lunghe ore di attesa con pazienti che non sono in grado di controllare le proprie azioni.”
Di cosa avrebbero bisogno questi pazienti?
“Le persone con disabilità motorie e cognitive associate hanno bisogno spesso per le pluripatologie di cui soffrono di camere singole o a due letti che nei grandi ospedali non esistono, hanno bisogno di un servizio igienico pulito e accessibile, in camera, che solo negli ospedali convenzionati ho trovato. Più di una volta mia figlia ha avuto necessità di essere portata al Pronto Soccorso e non abbiamo trovato la necessaria attenzione, chi non può esprimersi può non avere una patologia grave, ma se si lamenta ha sempre bisogno di visita urgente, perchè non si può valutare sui sintomi visto che non si può spiegare, questo è ancora, anzi era ancora fino a ieri la nostra realtà negli ospedali cittadini.”
Il progetto dell’ospedale Le Molinette di Torino
L’ospedale Le Molinette di Torino ha da poco annunciato un percorso facilitato per i pazienti disabili gravi.
“E’ da verificare cosa intendono per percorso facilitato, è troppo generale come definizione, le persone con disabilità motorie hanno delle necessità, chi ha anche disabilità cognitive ne ha molte di più, chi ha disabilità sensoriale ha necessità di altro approccio d’accoglienza e cura. Memore della mia eseprienza ho qualche perplessità a credere che abbiano veramente attuato un percorso adeguato per tutte le disabilità, ma vedremo; sarò la prima a congratularmi se sarà effettivamente stato previsto un vero percorso dedicato.”
Progetti simili negli altri ospedali ne esistono?
“Al S.Paolo di Milano esiste dal 2004 un progetto simile, un percorso dedicato per l’accoglienza e l’assistenza sanitaria per le persone con disabilità motoria-intellettiva e sensoriale, il Progetto Dama; con la mia associazione avevo già provato anni fa a portarlo anche a Torino. Perchè in conclusione, come si sarà ormai compreso, i disabili gravissimi non sono malati da prassi.”