Cos’è Italy on wheel chair e come è strutturato:
Come nasce il vostro progetto?
“Il progetto è nato da un’amicizia e da una grande speranza: l’amicizia di una ragazza tetraplegica e la speranza di poter organizzare, un giorno, un viaggio per la nostra Sicilia senza preoccuparci di incontrare stanze troppo piccole, bagni non accessibili e una montagna di gradini. In passato ci siamo confrontati proprio con questa realtà e abbiamo capito quanto sia difficile per una persona in carrozzina organizzare una vacanza autonoma, in Sicilia come in Italia.”
Da un punto di vista tecnico, come è sviluppato Italy on wheel chair?
“Tecnicamente il sito è un portale/contenitore di strutture e itinerari turistici (dai monumenti ai muse, passando per spiagge e piste da sci) accessibili a persone disabili. Il funzionamento è molto semplice, basta collegarsi a italyonwheelchair.it e scegliere una regione nella sezione ‘visita l’Italia’. A questo punto si aprirà un piccolo mini-sito dedicato alle bellezze della regione scelta.”
Quante sono, più o meno, le strutture che in Italia sono pronte per ospitare disabili?
“Malgrado i progressi fatti negli ultimi anni le strutture accessibili sono ancora troppo poche. Purtroppo è mentalità diffusa credere che basti una piccola rampa all’ingresso per considerare una struttura ricettiva ‘accessibile’, e ci è capitato spesso di fare i conti con sedicenti hotel ‘accessibili’ non dotati di bagni attrezzati per ospitare persone disabili, letti troppo piccoli, ascensori non a norma o che rifiutavano i cani guida dei non vedenti. Già, a volte dimentichiamo che esistono varie forme di disabilità.”
Le principali difficoltà delle persone disabili in viaggio:
Quali sono le maggiori difficoltà che un disabile incontra quando decide di partire?
“Le difficoltà sono tante. Innanzitutto esiste una sorta di barriera architettonico-culturale che inconsapevolmente porta le persone a non considerare il problema dell’accessibilità. Facciamo un esempio. Per ogni hotel accessibile esistono centinaia di luoghi meravigliosi in prossimità degli hotel stessi ma impossibili da raggiungere per chi vive in carrozzina. In Italia abbiamo migliaia di chilometri di spiagge meravigliose e basterebbe davvero poco per rendere tanta bellezza un bene di tutti, e basterebbe un po’ di attenzione in più per adeguare i nostri centri storici a quella che altrove è normalità.”
È possibile immaginare, prima o poi, un turismo che sia accessibile a tutti i portatori di handicap?
“C’è ancora tanto da fare, forse troppo da fare. Fortunatamente l’impegno di tante persone che quotidianamente lavorano per cambiare le cose mi lascia sperare in un futuro migliore dal punto di vista dell’accessibilità. Credo che l’idea di un turismo accessibile a tutti sia qualcosa di più concreto di una semplice utopia e che parte del nostro ritenerci un Paese civile passi proprio dalle decisioni che sapremo prendere in merito.”