Seguici su:

Interviste

Letto 7536 Volte
Condividi

Connessione tra droga e musica elettronica: quanto c’è di vero

Non solo un fatto di luogo comune ma anche un qualcosa che ha a che fare con la scienza: il legame tra musica e sballo, o meglio dire ‘droga, è atavico, per restare solo all’epoca moderna affonda le radici negli anni ’60, ai tempi dei cosiddetti Figli dei fiori, la generazione di Woodstock.
Gli amanti di determinati tipi di musica sostengono che ascoltare quella musica stessa sotto effetto di droghe vada a fornire sensazioni amplificate per n. volte. Così come, analizzando il risvolto della medaglia, ci sono determinate tipologie di musica che hanno il potere di attivare alcune sensazioni a livello cerebrali che sono simili all’effetto che si prova quando si è sotto droga.
Un’osmosi che in passato si esplicava maggiormente con un determinato stile di musica, ad esempio il rock psichedelico, e che oggi invece vede al centro del dibattito soprattutto la musica techno.

Le droghe necessarie per godere la musica techno?

Le droghe sono necessarie per godersi la musica techno? Certamente migliorano l’esperienza, come sostengono diversi studi. Questo non vuol dire che sia lo stesso per tutti ovviamente, generalizzare non è mai corretto. Ma per capire il rapporto si deve partire da quello che fa la musica techno al cervello.
La musica techno aiuta a rilasciare la sostanza chimica della dopamina che ci fa sentire motivati ed energici durante l’esercizio. Attiva anche quelle parti del cervello responsabili delle emozioni positive tra cui felicità, allegria e gioia. In sostanza la musica techno crea dipendenza perché innesca la produzione di dopamina, che produce euforia. I tossicodipendenti inseguono questa sensazione e si sentono obbligati a continuare a fare qualunque cosa abbia innescato il rilascio di dopamina nel loro cervello, poiché quell’attività li rende felici.
Questo è quanto hanno riportato diversi studi sul tema: trasponendo il tutto in un quadro più concreto, è realmente così? Ci si deve sballare per provare piacere dalla musica techno o elettronica in generale? Lasciando stare le basi scientifiche ne parliamo con chi fa di mestiere il dj e trascorre le sue serate in discoteca a mettere musica. Il dj Sonny Denja (questo è il suo profilo Instagram).

Il dj Sonny Denja: “La droga la si trova ovunque”

Sonny DenjaSonny Denja, si parla spesso di connessione tra droga e generi musicali, soprattutto techno: è un discorso che può stare in piedi?
“Secondo me no, è un po’ una generalizzazione. La droga oggi la puoi trovare ovunque, a tutte le ore. Non devi per forza andare in discoteca per far uso di droghe. Se vuoi farlo, puoi farlo in pieno giorno anche in giacca e cravatta.”
Alcuni studi sostengono che un certo tipo di musica, come l’elettronica, sia in grado di invogliare il consumo di droga: nel tuo lavoro, ti capita di vedere un accostamento tra un certo tipo di musica e l’uso delle droghe?
“Sinceramente no, forse è un qualcosa che riguarda più il consumatore finale di musica, ma non si può comunque sostenere una tesi di questo genere a livello generale. Se così fosse, chi produce musica in studio per 8-10 ore al giorno dovrebbe drogarsi a tutte le ore. E per fortuna non è così.”
Durante le tue serate ti capita spesso di vedere ragazzi anche molto giovani che fanno uso di droghe?
“Purtroppo sì, devo essere onesto è capitato. E non è una cosa bella da vedere. Ecco che torno al discorso di prima, non è un fattore legato direttamente alla musica ed al genere, quanto alla voglia o no del singolo soggetto di fare uso di droghe.”
Quali sono, secondo la tua esperienza, i rischi concreti delle serate in discoteca?
“Secondo me non ci sono troppi rischi, è sempre una questione soggettiva. Se sei una persona responsabile, riesci a divertirti senza mettere in pericolo la tua vita e il tuo cervello. E fortunatamente ne vedo tanti di ragazzi che vengono nelle discoteche e si divertono in modo sano.”

Pubblicato in Interviste

Scritto da

Giornalista indipendente, web writer, fondatore e direttore del giornale online La Vera Cronaca e del progetto Professione Scrittura

Potrebbe interessarti

Lascia un commento

Seguici su: