Concorsi da ricercatore? Già si sa chi vince:
Tutto ciò è dovuto, tra gli altri aspetti, anche ad un male endemico italiano, una piaga che da anni paralizza il nostro paese e che porta spesso i giovani a prendere questo tipo di decisioni; stiamo parlando naturalmente della mancanza di meritocrazia e del conseguente labirinto clientalare nel quale l’Italia si districa da sempre.
Testimonianza di questo fatto è la storia, colorita e per certi versi persino divertente, che stiamo per raccontare; se per alcuni punti infatti la vita del ricercatore è più che mai un terno al lotto, per altri sembra presentare aspetti decisamente meno complicati; un esempio?
Indovinare chi vince il concorso da ricercatore non è poi così difficile; se non ci credete basta leggere la storia che vi proponiamo in riferimento al blog ‘Pronostica il Ricercatore’. Di cosa si tratta? Semplice; è un sito all’interno del quale è possibile tentare di indovinare come si concluderanno i concorsi da ricercatore, come ci spiega l’ideatore di questo progetto. E’ anche lui un ricercatore italiano emigrato all’estero e preferisce mantenere l’anonimato, il suonome di battesimo è Andrea.
Che cosa è e quando è nato il blog Pronostica il Ricercatore?
“Il blog è nato a Febbraio di quest’anno. Quando ho partecipato a concorsi da ricercatore, sono sempre riuscito a indovinare, anche prima dello svolgimento delle prove, chi avrebbe vinto. Mi è venuta la curiosità di sapere se ciò accadesse in tutti i campi.”
Come funziona questo blog?
“Chiunque, senza bisogno di registrarsi o fornire i propri dati, può inserire in un modulo, all’interno del blog pronosticailricercatore.blogspot.com, pronostici per uno o più concorsi da ricercatore. Dopo lo svolgimento dei rispettivi concorsi verifico i pronostici e pubblico quelli corretti.”
Su quali basi vengono effettuati i pronostici?
“Non lo so, ma credo che si basino soprattutto su ‘voci di corridoio’ nei Dipartimenti.”
Quali riscontri avete avuto? I pronostici sono spesso azzeccati?
“La risposta è stata eccezionale, ho ricevuto più di 600 pronostici, e il sito è stato visitato da 80 Paesi! La maggior parte dei pronostici sono corretti: al momento, su 28 concorsi esaminati, in 25 casi il vincitore è stato indovinato.”
La situazione dei ricercatori in Italia:
Lei è ricercatore; quale è la situazione della sua categoria in Italia?
“Io sono all’estero, perché ho ricevuto un offerta migliore di qualunque proposta avrei potuto ricevere in Italia. Il reclutamento di giovani ricercatori è stato quasi nullo negli ultimi anni, creando così migliaia di nuovi precari. I pochi posti disponibili sono stati assegnati in base a logiche localistiche (si veda nella pagina dei
risultati all’interno del blog la prevalenza di vincitori già interni all’ateneo che ha bandito il concorso) e non all’eccellenza scientifica. A ciò si aggiungono cospicui tagli sui finanziamenti. L’università e la ricerca italiane non sono ancora morte, ma rischiano di diventarlo.”
È così difficile raggiungere una logica meritocratica nel nostro paese?
“Non è, purtroppo, nella nostra cultura, e ci vorranno decenni per arrivarci. Coloro che usufruiscono di rendite di posizione ingiustificate si oppongono con tutte le loro forze a riforme che li indebolirebbero. La riforma dell’università ora in corso di discussione alla Camera sarà, temo, un’altra occasione perduta: il testo approvato dal Senato non risolve nessuno dei problemi italiani.”
Da dove si dovrebbe iniziare?
“Qualunque soluzione deve partire da una valutazione seria delle università, o meglio ancora di ogni dipartimento, e da tale valutazione devono dipendere i finanziamenti pubblici e magari anche gli stipendi dei singoli ricercatori. In Italia è prevista un’agenzia di valutazione, l’ANVUR, ma la sua implementazione va a rilento e i suoi poteri sono insufficienti. Infine il sistema universitario è sottofinanziato. Anche con la miglior riforma possibile (che non c’è) senza maggiori fondi non si assumono né ricercatori bravi né ricercatori mediocri.”