La situazione del carcere di Bari:
Segretario, qual è la situazione della II° Sezione del carcere di Bari?
“Il carcere di Bari è una struttura per la quale vengono spesi da diversi anni molti soldi senza che tuttavia ciò serva a migliorare la condizione dei detenuti; all’interno del carcere è ormai nota a tutti la famigerata II° sezione che noi, da circa 4 anni, stiamo cercando di far chiudere. L’anno scorso eravamo quasi riusciti nell’impresa, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP) aveva preso una decisione in merito. C’è un documento ufficiale del DAP protocollato e sottoscritto, nonostante questo provvedimento l’amministrazione ha fatto finta di niente, il carcere è stato lasciato aperto continuando anzi ad inserire nuovi detenuti.”
A quale spreco di soldi fa riferimento?
“Per questo carcere sono stati spesi in passato, e si continua tutt’ora, molti soldi; la situazione è tuttavia riscontrabile a livello generale. Basti pensare che in 30 anni sono stati spesi ben 3 miliardi di euro ed abbiamo strutture fatiscenti e con problemi strutturali; l’importante sembra essere soltanto prendere appalti, fare affari, poi si lascia marcire tutto.”
Come si sopravvive all’interno della II° Sezione del carcere di Bari?
“Teniamo presente che in cinque o sei metri quadrati di celle vivono, più o meno, cinque detenuti; i servizi igienici sono pessimi, non nelle condizioni di poter essere fruibili da persone umane; in totale, a dispetto di una capienza di 110 / 120 posti sono ospitati circa 270 detenuti. Inoltre, agenti che sono costretti a lavorare in condizioni precarie, con calcinacci che cadono dai muri, sorvegliano da soli centinaia di detenuti; non è francamente una situazione sostenibile se consideriamo anche il fatto che in mezzo ai detenuti stessi vi sono tossicodipendenti, sieropositivi, malati vari; immaginiamo quindi quale possa essere, in questo ambiente, la situazione igienico sanitaria.”
La sezione lager: sovraffollamento, sporcizia e rischi di salute
Nessuno ha mai cercato di fare qualcosa per porre rimedio a questa situazione?
“Il Direttore del carcere di Bari ha scritto più volte all’amministrazione, anche a quella centrale ed a quella penitenziaria, per avere risposte; era stato in un primo momento preso questo provvedimento di chiusura, poi si è fatto finta di niente.”
Qual è la situazione nelle altre carceri pugliesi?
“La II° sezione di Bari è solo la punta di un iceberg; se noi ci spostiamo a Lecce, un carcere relativamente nuovo costruito 30 anni fa, vediamo che già cade a pezzi, ci piove dentro; i reparti sono in preda al degrado e all’abbandono più totale per la carenza di personale. Identico discorso si potrebbe fare per il carcere di Taranto, che in pochi anni è stato colpito da enormi problemi strutturali causandone la chiusura di intere sezioni per ragioni di sicurezza. Condizioni fatiscenti si trovano anche in altre carceri Pugliesi a partire da Foggia, Lucera, San Severo, Turi, Altamura; tutto ciò a causa della carenza di fondi per la manutenzione. E’ una situazione comune a tutte le carceri pugliesi e probabilmente anche nazionali; la settimana prossima, a questo proposito, faremo un giro all’interno delle carceri della Puglia per documentare e denunciare tutto quello che vedremo.”
Quale proposta vi sentite di portare avanti per ovviare al problema?
“Iniziamo dicendo che con il piano carceri che è stato approvato a Gennaio dal Governo si sarebbero dovuti risolvere alcuni problemi e che a tal riguardo erano stati investiti 500 milioni di euro. Mi chiedo, dove sono andati a finire? Per costruire un carcere in cemento armato ci vogliono almeno tre o quattro anni; la soluzione potrebbe venire da una società americana che costruisce da anni carceri modulari supersicure in mezzo mondo, ma non in Italia; carceri che costano meno, che non hanno pressoché manutenzione, che possono essere costruite in pochi mesi. Prendiamo sempre ad esempio gli Usa, perché non lo facciamo anche in questa situazione?”