Seguici su:

Interviste

Letto 5830 Volte
Condividi

Situazione Atac: parla Christian Rosso l’autista sospeso

La situazione dei trasporti a Roma è stata sempre difficile e con non pochi problemi, un rapporto non certo idilliaco ma di amore e odio quotidiano. Nelle ultime settimane però complice il clima torrido, l’afa e la stanchezza di chi aspetta ore e ore per un autobus, l’atmosfera si è surriscaldata.
Scioperi bianchi e corse metro saltate per non parlare di autobus rotti, sporchi e sprovvisti di aria condizionata che hanno creato disagi non indifferenti per chi ogni giorno con i mezzi pubblici si muove. Molti cittadini si sono infuriati in seguito a questi ricorrenti scioperi bianchi e allora Christian Rosso, autista dell’Atac da giorni sotto l’occhio del ciclone, ha postato sulla sua pagina facebook un video in cui spiegava che il problema non sono gli autisti ma l’azienda che trascura tutto, a partire dalla manutenzione degli autobus.
Dopo qualche giorno ha ricevuto la visita di due ispettori dell’Atac con la richiesta di spiegazioni sul perché del gesto, ma il ragazzo riprende la scena e la pubblica nuovamente su fb. Noi abbiamo provato ad ascoltarlo dopo che l’autista ha avuto una sospensione a tempo indeterminato da parte dell’azienda.

Pubblicazione del video e successiva sospensione:

Cominciamo dall’inizio. Dopo aver pubblicato il video cosa è successo?
“In realtà tutto è partito da un primo video postato dieci giorni fa, registrato durante la mia giornata lavorativa su un autobus guasto, in cui spiegavo i disservizi ed esortavo i cittadini a non prendersela con noi poveri autisti. Purtroppo ci sono problemi per la manutenzione e riparazione di tutte le vetture. Era ormai consuetudine andare a lavoro e trovare l’autobus non disponibile o rotto. Ho postato il video il martedì e venerdì due ispettori dell’azienda me lo hanno contestato. Poi preso dall’agitazione e dalla voglia di ribellarmi, ho creato il secondo video che riprendeva la visita degli ispettori e dopo pochi giorni è arrivata la sospensione a tempo indeterminato.”
Lavora all’Atac da sette anni. Come e quanto sono cambiate le cose da allora?
“Sono entrato in azienda quando l’Atac si chiamava trambus e aveva solo autobus e tram. La situazione dei conti non era critica, poi c’è stata la fusione con Metro e Atac e le cose non sono andate come i dirigenti speravano. I conti sono andati in rosso e piano piano siamo arrivati alla situazione di disagio attuale.”
Quale accusa le viene contestata?
“Violazione del codice etico per alcuni dati che ho fornito.”
Un gesto forse inaspettato. Quale è stata la reazione dei suoi colleghi?
“Conoscendomi non immaginavano un gesto del genere da me. Non sembra ma sono molto timido, sono rimasti sorpresi anche loro. Mi sono stati vicini ma c’è una forte paura perché ti richiamano all’ordine. In azienda ti dicono di non parlare, quindi chi ha famiglia ci pensa due volte.”

Sostegno solo dal Movimento 5 Stelle:

Ha già parlato con l’assessore ai trasporti Stefano Esposito?
“Si, mi ha chiamato e ci siamo incontrati. Questi gesti prendiamoli sempre con cautela, perché sia io che lui siamo stati accusati di cercare visibilità. Parleranno i fatti, chi avrà ragione e chi torto.”
Al momento l’hanno sospesa. Come farà ora?
“Questo mese lo stipendio è arrivato e quindi non ho problemi. Vediamo quanti saranno i giorni di sospensione e se verrà annullata, ridotta o comunque quantificata. Aspetto, se avrò bisogno di aiuto, lo chiederò.”
In questa vicenda ha avuto il sostegno del Movimento Cinque Stelle. È vero che il Movimento si è fatto carico delle spese legali?
“Si. L’unica soluzione a questo paese è Beppe Grillo. Marcello De Vito e Alessandro Di Battista sono stati gli unici che hanno alzato la voce. È un po’ la loro battaglia contrastare questi comportamenti. Piano piano la gente si deve ricredere. Non era matto Grillo, anzi il contrario.”
Vuole dire qualcosa per concludere l’intervista?
“Il primo obiettivo è tornare al lavoro e poi spero di nuovo di poter tornare a sorridere, magari con chi mi ha sostenuto in questa vicenda. Non lascio Roma perché la amo e mi piace il mio lavoro. Spero che questa città possa ritornare a essere la Capitale, in tutti i sensi”.

Pubblicato in Interviste

Scritto da

Calabrese, testarda e con la passione per il giornalismo.

Potrebbe interessarti

Lascia un commento

Seguici su: