In questo articolo parliamo di:
App per medici e strutture come su Tripadvisor
Come e quando nasce Scegliere Salute?
“ScegliereSalute nasce a marzo del 2015 a Gravina, in provincia di Bari, grazie all’intuizione di due giovani pugliesi che trasformano un bisogno in un’impresa: cercare il miglior medico/ospedale con un semplice click e grazie alle opinioni di altri pazienti.”
Qual è l’essenza di questo servizio?
“L’obiettivo è quello di proporsi come una sorta di TripAdvisor applicato alla sanità: scegliere il medico o l’ospedale più vicino a sè anche sulla base delle opinioni degli altri pazienti. Da un lato ci sono pazienti che raccontano la propria esperienza di cura lasciando una recensione sul medico o sulla struttura sanitaria mentre dall’altro lato ci sono i pazienti che, attraverso semplici passaggi, cercano e trovano un medico o una struttura sanitaria. Oltre a tale servizio attraverso ScegliereSalute è possibile prenotare ed acquistare visite e prestazioni sanitarie da medici e centri medici convenzionati.”
Le recensioni delle strutture mediche
Come vengono gestite le recensioni delle varie strutture?
“Le recensioni prima di essere pubblicate vengono lette dal nostro staff e vengono successivamente approvate. Viene effettuata un’azione di filtro reale sull’eventuale contenuto non conforme della recensione.”
Non esiste il rischio di recensioni volutamente deviate o artefatte?
“Tale rischio esiste ma è limitato dall’azione di filtro sul contenuto delle recensioni.”
Avete avuto riscontro anche da parte dell’universo dei medici e del personale scientifico?
“Al momento non ancora ma lo auspichiamo.”
Ad oggi quante strutture o professionisti, all’incirca, sono recensiti nel vostro database?
“Nel nostro database sono presenti circa 120.000 strutture e medici dei quali circa il 20% ha già ricevuto una recensione.”
Quanto può essere delicato affidarsi alla rete e ai pareri di altri utenti per un comparto come quello delle cure mediche?
“È fondamentale che la scelta del medico o della struttura sanitaria avvenga principalmente sulla base delle reali esigenze di cura del paziente e solo successivamente consultando le recensioni degli altri pazienti.”
La visita sospesa: lasciare pagata una visita per chi non può permettersela
Ci parlate del progetto Banca delle Visite?
“La Banca delle Visite nasce per donare una visita medica ‘sospesa’ a chi ne ha bisogno e non può permettersela (leggi anche: C’è la crisi e gli italiani rinunciano al dentista). Siamo partiti dal noto concetto del ‘caffè sospeso’: abitudine molto diffusa soprattutto in alcune realtà del sud, su tutte Napoli, e che vede i clienti di un bar lasciare pagato un caffè senza sapere chi ne sarà il beneficiario; una sorta di regalo ad uno sconosciuto. L’idea della Banca delle visite nasce proprio dal meccanismo del caffè sospeso: offrire visite mediche specialistiche e prestazioni sanitarie gratuite a chi ne ha bisogno.”
Come funzione tecnicamente la Banca delle visite?
“Tramite una piattaforma è possibile raccogliere donazioni di privati ed aziende in favore di altri cittadini bisognosi di visite e cure mediche; ma che a causa di situazioni di indigenza non possono permettersele. In sostanza il concetto del caffè sospeso riproposto nel campo sanitario dove al posto del caffè viene inserita una visita medica. In questo modo si va a garantire l’accesso gratuito a visite mediche specialistiche e prestazioni sanitarie a tutti. Anche a chi non può permettersele a causa delle difficoltà economiche.”
Chi volesse regalare una visita medica cosa deve fare?
“Sul nostro portale è possibile acquistare una visita medica o prestazione sanitaria tra quelle presenti nell’elenco; oppure effettuare una donazione di una data somma di denaro che servirà poi a finanziare visite mediche. Queste prestazioni acquistate vengono conservate nella Banca delle Visite. Il cittadino bisognoso che ne avesse bisogno può registrarsi alla piattaforma; e richiedere una delle prestazioni disponibili. Sarà poi la Banca delle Visite a contattare il professionista che andrà a fornire la prestazione senza costi per il cittadino stesso.”