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La rete Wirless può provocare danni alla salute?
D’altra parte le conquiste tecnologiche servono anche a questo: a generare bisogni che diventano poi punti fermi della nostra vita, aspetti irrinunciabili. Oggi nessuno di noi potrebbe rinunciare all’uso dello smartphone o di un indirizzo mail per comunicare. Anche a costo di sapere che un utilizzo eccessivo può causare danni.
Ed è qui che entra in gioco il discorso della Wi Fi: il fatto che la rete wireless possa o meno causare danni alla salute viene dibattuto da anni. Come sempre in questo caso si assiste ad una divisione equa tra catastrofisti e complottisti, che appoggiano l’ipotesi legata ad una sorta di esperimento a cielo aperto, il più grande mai condotto sulla razza umana, teso ad avvolgerci tutti in una sorta di melassa di onde elettromagnetiche; e chi invece lascia correre affermando che la tecnologia è questa, non si può arrestare e tutto sommato non ci sono poi grossi rischi.
La Rivoluzione tecnologica non si può arrestare
A voler dar retta all’adagio degli antichi Romani, la verità potrebbe stare nel mezzo: quindi non c’è nessun esperimento in atto volto a sottoporre l’umanità intera, in modo voluto, ad una sovraesposizione ad onde elettromagnetiche.
Ma è vero anche il contrario: quindi se la tecnologia Wi Fi avesse effettivamente qualche fattore di rischio, visto il livello di tecnologia ormai raggiunto dalle nostre vite e che non può tornare indietro, sarebbe comunque scelta di molti continuare ad utilizzarla. Non potrebbe essere altrimenti.
Come d’altra parte tutte le conquiste legate alle diverse rivoluzioni industriali sono state portatrici di aspetti positivi e negativi al contempo (basti pensare all’inquinamento ambientale) ma non per questo sono state arrestate.
Pareri scientifici sui rischi del Wi Fi
Portando il tutto all’interno di una dimensione maggiormente tecnica e scientifica, punto di partenza dal quale andare necessariamente a iniziare, si possono consultare diversi pareri scientifici sul tema.
Ad esprimersi sull’argomento del potenziale rischio per la salute del Wi Fi è stata la stessa Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la quale ha evidenziato una mancanza di evidenze scientifiche, ad oggi, legate a potenziali danni per la salute dovuti ad esposizioni prolungate alle onde del Wirless.
In sostanza secondo l’Oms il Wi Fi non sarebbe pericoloso per la salute e neanche una esposizione ravvicinata prolungata alla fonte (quindi ad un router o ad un modem) potrebbe da questo punto di vista generare pericoli.
Più o meno sulla stessa frequenza d’onda, ci si perdoni il gioco di parole, spostandoci in Italia è l’Iss, ovvero l’Istituto Superiore di Sanità. Secondo questo ente i livelli di esposizione a onde Wireless emessi da router e modem sarebbero di gran lunga inferiori ai limiti di esposizione raccomandati dalla normativa internazionale e da quella italiana.
Wi Fi e rischio tumori
Dando credito quindi a due dei maggiori organi preposti a parlare di salute, uno a livello mondiale e l’altro circoscritto all’Italia, quella del Wi Fi come fonte di danni per la salute umana sarebbe solo una notizia allarmistica diffusasi in rete.
E in effetti proprio su internet se ne leggono un po’ di tutti i colori, in alcuni casi anche interpretazioni piuttosto allarmistiche: per alcuni l’esposizione alla rete Wireless potrebbe, nel tempo, causare disturbi della personalità, del sonno, emicranie. Questo nei casi più lievi.
Perché, sempre secondo queste fonti più allarmistiche, il Wi Fi potrebbe potenzialmente causare anche patologie gravi come tumori. Ed eventualità di questo genere non possono di certo passare sotto silenzio in rete.
Quelli che combattono il Wirless
In Italia sono nati una serie di movimenti tesi a chiedere maggior chiarezza su questo tema: nel 2016 fu indetto un No Wi Fi Days, due giorni di iniziative dimostrative duranti i quali tenere spento il proprio Wi Fi per chiedere maggiore informazione in riferimento agli effetti poco chiari del Wirless sulla salute.
Addirittura molte scuole italiane negli ultimi tempi hanno nel tempo iniziato a vietare il Wi Fi preferendo il collegamento internet cablato, quindi via cavo.
Tutto nasce da una risoluzione del Consiglio d’Europa, la numero 1815 del 27 maggio 2011, incentrata sui potenziali danni da campi elettromagnetici: secondo quella risoluzione, alcune onde ad alta frequenza usate nelle telecomunicazioni e nella telefonia mobile “sembrano avere effetti potenzialmente più o meno dannosi sulle piante, gli insetti e gli animali così come sul corpo umano anche esposti a livelli che sono sotto i valori della soglia consentita. Per questo si raccomandava precauzione nell’utilizzo.
Pareri medici che negano pericolosità del Wi Fi
A fare da contraltare a questi movimenti no Wi Fi, anche pareri illustri come quello del direttore del reparto di Epidemiologia all’Istituto Mario Negri di Milano, Carlo La Vecchia, tesi a sfatare eventuali timori sull’uso del Wi Fi.
O come quello di Antonio Capone, docente di Wireless networks al Politecnico di Milano secondo cui i danni del Wi Fi sarebbero una bufala della rete visto che lo stesso uso dei cellulari, ormai acquisito da oltre un ventennio, sarebbe ben più rischioso della tecnologia Wireless.
In sostanza l’ennesimo caso di tema delicato e importante nel quale non si sa bene da che parte stare e chi abbia ragione. Di pareri eminenti ce ne sono da una parte e dall’altra: il consumatore può solo stare nel mezzo, senza possibilità di tirarsi fuori da tecnologia ormai acquisite e irrinunciabili; e sperare che il tutto sia senza rischi eccessivi per la salute.