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Case di riposo: ancora anziani maltrattati

Ancora una volta un episodio vergognoso legato al maltrattamento di anziani, alcuni dei quali affetti anche da patologie gravi, all’interno di una casa di riposo.
Non è il primo caso, storie come queste si ripetono spesso. Il nostro giornale ha denunciato a più riprese in passato situazioni deprecabili relative alle case per anziani. L’ultimo episodio in ordine di tempo è relativo a una casa di riposo di Prato: nelle scorse ore a seguito di alcune segnalazioni anonime relative a maltrattamenti, lesioni e perfino furti, un’operazione di Polizia frutto di attività investigativa con l’ausilio della direzione Sanitaria della Asl 4 di Prato ha portato alla luce tutto.
Sono state stabilite misure cautelari che vanno dalla sospensione dal pubblico servizio nei confronti di nove tra infermieri e operatori socio sanitari della struttura, mentre atri quattro dipendenti sono stati messi sotto indagine. Purtroppo le segnalazioni anonime si sono rivelate vere e il video dei maltrattamenti degli anziani diffuso dalla Polizia di Stato è agghiacciante.

 

 

La casa di riposo di Prato:

Maltrattamenti fisici ma non solo: anche maltrattamenti morali, umiliazioni e perfino furti di denaro per gli incolpevoli e indifesi anziani, alcuni dei quali gravemente malati, ospiti della casa di riposo di Prato, una Rsa con 50 posti letto.
Per nove infermieri è scattato il provvedimento di sospensione dal pubblico servizio; altri quattro sono stati posti sotto indagine e la loro posizione è al vaglio. Oltre alle segnalazioni anonime sono state importanti le testimonianze di due infermieri tirocinanti: questi fattori hanno spinto gli inquirenti a piazzare le telecamere nella struttura e nel giro di un paio di mesi sono arrivate le conferme.
Gli investigatori hanno definito “deprecabili” i comportamenti degli indagati aggiungendo che gli anziani erano sottoposti a continue situazioni di umiliazione, anche in momenti delicati della loro vita. Maltrattamenti fisici e morali erano all’ordine del giorno; dagli strattonamenti agli schiaffeggiamenti passando per altre condotte lesive dell’integrità fisica dei poveri anziani.
Non mancavano poi offese e prese in giro: “stupida”, “rospo”, “stronza”, “mummia” ed altri insulti del genere. Secondo il quotidiano locale La Nazione una donna anziana ospitata nella Rsa è stata addirittura legata nuda su una sedia a rotelle e lasciata apposta davanti a una finestra aperta. “Se muore è lo stesso”. Questo il commento dell’operatore autore del gesto vergognoso.

 

Segnalare prontamente alle autorità episodi di violenza:

Gli indagati sono in tutto 17: si parla di sospensione dall’esercizio di pubblico servizio per periodi da sei mesi a un anno per i destinatari dei provvedimenti che risiedono tutti tra le province di Prato e Pistoia. anziani maltrattati RSA
Da segnalare che nel 2012 nella medesima struttura si era svolta un’indagine simile che aveva portato alla sospensione per 4 mesi di uno degli operatori sanitari che risulta essere indagato anche oggi per l’ultima vicenda.
Il vicecommissario dell’Asl, Simona Carli, ha tenuto a spiegare che verrà sospesa la convenzione con la cooperativa che gestisce la Rsa così come sarà sostituito in via cautelare tutto il personale della Asl. Provvedimenti che ci auguriamo siano solo i primi, auspicando pene esemplari per chi si è macchiato di un gesto così vile e vergognoso nei confronti di poveri anziani indifesi e malati.
Per i familiari che scelgono di portare un anziano presso una casa di riposo, il consiglio è sempre quello di operare una scelta oculata; farsi consigliare; tenere gli occhi aperti e nel caso vi sia qualche dubbio circa possibili matrattamenti sugli anziani, segnalare immediatamente alle Forze dell’Ordine o a qualche organo di stampa. 
Anche il nostro giornale è pronto a ricevere segnalazioni di episodi simili che riguardino anziani maltrattati nelle case di riposo; nel dubbio potete contattarci e inviarci la vostra segnalazione.

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Scrittore, giornalista, ricercatore di verità - "Certe verità sono più pronti a dirle i matti che i savi..."

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