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Digitale terrestre: quanti problemi in Veneto
“Volete sapere il paradosso più grande di questi ultimi giorni? Il messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Napolitano non lo abbiamo potuto seguire o lo si è potuto vedere solo tramite le reti commerciali Mediaset e non tramite reti nazionali.”
A parlare è Gianfranco Battiston, ex antennista e Presidente di un vero e proprio Comitato contro disagi del Digitale Terrestre che sta dando battaglia alla Rai ed al Governo contro questo disservizio; lo contattiamo telefonicamente nella serata del 6 Gennaio, quando è appena tornato da un incontro in Regione Veneto su questo argomento.
“La vicenda sta assumendo proporzioni inaspettate, stiamo valutando la questione legale anche in riferimento legittimità del Canone Rai e tassa di possesso; si paga una tassa su un apparecchio atto alla ricezione che però, in pratica, al momento non riceve niente. Stiamo valutando come agire.”
Il problema come dicevamo si è presentato con lo switch off dello scorso 3 Dicembre, data a partire dalla quale sono iniziati tutti i problemi di ricezione del segnale: “Tutto questo ha avuto inizio con lo switch off del 3 Dicembre scorso, evidentemente hanno fatto una pianificazione errata delle frequenze. Io sono un tecnico, ho montato antenne per una vita e per questo ho deciso di costituire questo comitato.
Ci sono 100mila persone nel Veneto che non riescono a vedere la Rai, un disservizio simile si sta riscontrando anche in Friuli, sebbene qui il problema non è mai emerso ufficialmente e di conseguenza non abbiamo dati precisi in termini numerici. In sostanza il nostro non è un caso isolato, in diverse altre regioni abbiamo avuto notizie di casi analoghi. Ce lo hanno confermato anche dalla Regione Veneto in questo ultimo incontro che abbiamo avuto, quasi come a voler dire che il problema non riguarda solo loro ma anche altre zone di Italia.”
In Veneto non vediamo la Rai ma nessuno lo dice:
Ciò che risulta evidente in riferimento a quest’ ultimo dato è che, come ci conferma lo stesso Battiston, non si è dato molto risalto alla situazione: “Trovo vergognoso che questa cosa non sia venuta fuori; qui in Veneto se ne sta parlando un po’ di più perché ci stiamo attivando noi. Per fare un esempio, in caso di calamità naturale, e parlando del Friuli ricordiamo che è zona sismica, la Protezione Civile utilizza anche il mezzo comunicativo della Rai per arrivare nelle case ed informare la gente; in questo momento ad un’intera parte di popolazione è precluso l’uso del mezzo televisivo nazionale.”
Nel frattempo sono in molti coloro i quali restano in attesa di vedere come si evolverà la situazione, divisi tra la speranza che il problema sia solo momentaneo e la non volontà di intervenire in proprio rimettendoci soldi per ovviare al malfunzionamento; la sola soluzione sembra infatti essere al momento quella di rivolgersi ad un tecnico per intervenire direttamente sull’antenna ed è per questo che in molti stanno temporeggiando valutando anche l’ eventualità di interrompere il pagamento del Canone Rai visti i disagi provocati.
Costretti a ricorrere ad antennisti privati:
“La Regione dice che non sono direttamente responsabili – ci dice ancora il presidente del Comitato contro disagi del Digitale Terrestre, Battiston – non hanno diretta competenza sul digitale terrestre: dopo l’incontro in Regione che abbiamo avuto in queste ore ci è stato confermato che la Regione stessa non ha risorse per dare un contributo a chi è costretto a ricorrere all’antennista. La Rai a sua volta ci dice che, parlando del passaggio al digitale, sono state scelte sovranazionali a livello europeo e che loro si sono limitati ad applicarle.”
In attesa di notizie più precise su responsabilità e soluzioni, come detto, ci si interroga anche per capire come agire nel frattempo: “Come vi dicevo stiamo valutando diverse cose a livello legale, anche in riferimento alla legittimità del Canone Rai che sappiamo essere una tassa per il possesso di un apparecchio atto al ricevimento di programmi televisivi. A breve faremo un censimento esatto per capire con precisione quanti siamo ad avere questo problema; per il momento devo dire che, da quando è nato il Comitato, continuo a ricevere con una certa frequenza segnalazioni provenienti anche da altre province e regioni.”