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Tagli e riduzioni di organico:
“La situazione è abbastanza critica, per effetto dei tagli avremo una riduzione drastica sia di docenti, 25.600 in meno, che di personale tecnico amministrativo e collaboratori scolastici, 15.000 in meno; i disagi maggiori si avranno nel Mezzogiorno, circa il 50% dei tagli infatti riguarda le aree meridionali. Tutto questo avrà ripercussioni negative su occupazione, precariato e soprattutto sulla qualità formativa; la scuola infatti funziona se ha gli organici, gente che è in grado di garantire la didattica; noi siamo invece ormai ridotti all’osso.”
Questo per quanto riguarda la parte del personale; anche la situazione degli edifici scolastici, come dicevamo in precedenza, non è delle migliori; le condizioni nelle quali si trovano molti edifici sono di assoluta precarietà, ben 13.000 hanno bisogno di interventi urgenti. Nel complesso si parla di un patrimonio fatiscente, con edifici non a norma e che non rispondono ai criteri di sicurezza; a tutto questo va sommato l’effetto che può avere sulla sicurezza stessa l’aumento del numero degli alunni nelle classi.
“Il quadro globale che ne esce fuori – aggiunge il Segretario Pantaleo – è quello di una destrutturazione dell’istruzione pubblica. È importante rimarcare che, nonostante tutto questo, sopravvive in varie parti di Italia una buona scuola grazie soprattutto all’impegno di docenti ed operatori scolastici. Tuttavia se si continuerà ad agire in questa direzione il paese non andrà lontano, perché investire su istruzione, scuola e ricerca significa fare un investimento sul futuro; e l’attuale Governo, non sembra aver intenzione di farlo.”
Risparmi e assunzioni poco chiare:
In tema di tagli alla scuola, tra l’altro, proprio dalla Flc è arrivata nelle scorse ore una denuncia importante; se infatti da una parte proseguono le iniziative volte a risparmiare il più possibile e ridurre gli sprechi, dall’altra si è assistito ad assunzioni ritenute poco chiare, come ci spiega ancora il Segretario Nazionale Pantaleo:
“Si è assistito ad una situazione un po’ paradossale; da una lato il Ministro taglia per fare cassa; poi ci si accorge che intervengono alcuni meccanismi, che io giudico clientalari, in virtù dei quali si assegnano 40 posti senza un criterio; mi riferisco ai posti del personale Ata a Palermo. Premetto che noi siamo per l’assegnazione del maggior numero possibile di posti in organico, ma il tutto deve rispondere a criteri di trasparenza. L’impressione è che il Ministero debba accontentare alcune pressioni, quello che meraviglia è che un sindacato addirittura vada nelle stanza di un Ministero ed in cambio del consenso a tutte le scelte che il Governo sta facendo ricavi qualche cosa, in questo caso 40 posti.”
Le situazioni poco chiare cui fa riferimento il Segretario Nazionale trovano riscontro anche in altri campi: “sarebbe interessante ad esempio capire quali sono stati i criteri di ripartizione dei 358 milioni di euro per interventi di edilizia scolastica;risulta che alla Lombardia vengono dati più soldi rispetto a molte aree del Mezzogiorno che ne avrebbero più bisogno. L’impressione è che si stia tornando ai vecchi metodi, quelli dei rapporti a seconda della convenienza politica.”
Proteste e scioperi:
Per il futuro a breve termine, intanto, la Flc promette battaglia qualora la situazione della scuola non dovesse mutare: “Dal 1 Ottobre inizieremo lo sciopero di un’ora ogni 15 giorni in tutti i comparti della conoscenza; per il 24 Settembre prevediamo una grande assemblea nazionale insieme alla funzione pubblica sulle Rsu (Rappresentanze Sindacali Unitarie)che non vogliono farci votare; il 29 Settembre ci sarà la giornata europea di mobilitazione, evento nel quale i temi della conoscenza rappresenteranno una parte importante, poi nel pomeriggio una manifestazione a Roma a piazza Farnese; abbiamo inoltre in programma la realizzazione di una grande manifestazione nostra, adesso stiamo ragionando su modi e tempi.
Il fatto che questo governo voglia in qualche maniera riportare indietro il nostro paese a noi non va giù; la riforma Gelmini ci fa tornare ai tempi in cui l’apprendimento non era per tutti, ma solo per i figli dei ricchi.”