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Scuola e tagli: ecco il “Preside in prestito”

L’anno scolastico 2010 / 2011 inizia il suo corso non esattamente sotto i migliori auspici; la situazione è nota, caratterizzata da precari in piazza a protestare contro i tagli, classi sovraffollate che superano sempre più il numero di 30 alunni, insegnanti di sostegno in quantità molto inferiore rispetto a quella che è l’effettiva richiesta e dirigenti scolastici che saranno costretti ad assumere un doppio ruolo per coprire i “buchi”.
Parlando di quest’ultimo argomento, infatti, non essendoci state nuove assunzioni né concorsi, saranno più di 1500 le scuole che, per dirla in termini pratici, dovranno prendere in prestito un preside da altri istituti ed affidargli la reggenza.

Mancano i presidi per molte scuole:

Un nuovo concorso che assegnerà 3000 posti è stato previsto, secondo le dichiarazioni della Gelmini, entro il 2010; unico inconveniente i tempi tecnici che, per l’espletamento di questo tipo di concorso, si aggirano intorno ai 18 mesi. Ecco allora prender corpo l’ unica soluzione praticabile; ricorrere a questa nuova figura del “Preside in affitto”, ossia un dirigente scolastico cui è già affidato un ruolo presso un istituto che, per mancanza di colleghi, assume la reggenza anche di un’altra scuola. A spiegarci bene la situazione è Giorgio Rembado, presidente dell’ Associazione Nazionale Dirigenti ed Alte Professionalità della Scuola (Anp):
“Molti posti di dirigenti scolastici risultano vacanti, per esattezza sono circa 1600, quindi si parla di scuole senza preside perché non sono stati assunti nuovi dirigenti; ora siamo in attesa di un nuovo bando di concorso che dovrebbe uscire, ci auguriamo, il più presto possibile, ma anche questo bando non può risolvere la questione nell’immediato nel senso che, ovviamente, ci sono dei tempi per svolgimento ed espletamento delle prove concorsuali. Un concorso da preside dura un paio di anni e quindi è probabile che fino al 2012 la situazione attuale non cambi e che anzi venga addirittura ad aggravarsi.”

I presidi in prestito:

Tra l’atro, 1600 posti potrebbero sembrare pochi ma in realtà rappresentano un numero enorme poiché corrisponde all’incirca al 15% delle scuole. Come si agirà dunque su queste scuole rimaste senza preside?
“Ci sono delle vacanze cui si sopperirà attraverso lo strumento della reggenza, vale a dire che un dirigente di una scuola si tiene il suo incarico e, in più, prende la reggenza di un altro istituto che gli viene assegnato dall’ amministrazione; in sostanza ci saranno presidi che avranno due scuole da gestire.”
A livello territoriale vi sono regioni il cui questo fenomeno sarà maggiormente sentito?
“In Lombardia, per esempio, ed anche un po’ nel Lazio; nelle regioni che hanno il maggior numero di scuole, quindi le regioni più grandi.
In conclusione, per tutto quest’anno scolastico assisteremo al fenomeno dei “Presidi in prestito”?
“Per quest’ anno si, ma anche per il prossimo anno non può cambiare molto perché, come dicevo prima, la soluzione al problema esiste, è nella normativa, ma richiede un nuovo concorso; e, per l’espletamento del concorso, ci vogliono almeno 2 anni.”

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Scritto da

Giornalista indipendente, web writer, fondatore e direttore del giornale online La Vera Cronaca e del progetto Professione Scrittura

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