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Saldi: una nuova legge per verificare che gli sconti siano veri

Saldi estivi e invernali, Black Friday, Natale: gli sconti durante tutto l’anno sono sempre più accattivanti. Ma si tratta di offerte reali o i prezzi dei prodotti sono stati prima gonfiati per poi proporre sconti così accattivanti da spingerci all’acquisto? A chiederlo è il sito dell’agenzia Consumatori.it.
A quanto si legge, “Finalmente non dovremo più ricorrere a ricerche estenuanti e confronti tra negozianti per capire se chi ci vende un prodotto sta approfittando della situazione o ci sta effettivamente proponendo un prezzo vantaggioso. Dal 2 dicembre 2022 infatti le regole sugli sconti sono cambiate. In ritardo di oltre un anno, il governo ha approvato un decreto legislativo che recepisce la direttiva europea 2016/2161 cosiddetta Omnibus, che introduce importanti tutele per i consumatori.”

Obbligo di indicare il vecchio prezzo

Tra queste una delle più attese riguarda la trasparenza su sconti e promozioni. I negozianti d’ora in poi accanto alla merce dovranno indicare non solo la percentuale di sconto ma anche il vecchio prezzo, cioè il prezzo più basso praticato per quel prodotto negli ultimi 30 giorni.Fanno eccezione a questa regola:

  • i prodotti presenti sul mercato da meno di un mese,
  • i prodotti agricoli,
  • i prodotti alimentari deperibili.

L’introduzione del nuovo decreto legislativo per la trasparenza sui saldi consentirà ai consumatori di proteggersi dal comportamento sleale dei negozianti che gonfiano all’ultimo minuto i prezzi dei prodotti.  La norma sarà molto utile anche per proteggersi da finti sconti online, dove nonostante l’esistenza di siti che registrano l’andamento dei prezzi dei prodotti, è facile incappare in offerte finte.

Quali saranno le pratiche ingannevoli

Tra le pratiche considerate ingannevoli ora ci sono anche:

  • la promozione in uno Stato membro dell’Unione Europea di un bene comunicato come identico a un bene commercializzato in altri Stati membri nel caso in cui il prodotto sia significativamente diverso per composizione o caratteristiche;
  • la mancata chiara indicazione di annunci pubblicitari a pagamento per ottenere una classificazione migliore dei prodotti;
  • la rivendita di biglietti per eventi acquistati con strumenti automatizzati (i “bot”)
  • l’utilizzo di recensioni del prodotto nel caso in cui siano false o nel caso in cui non sia possibile verificarne l’autenticità.

Le sanzioni applicabili dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) per i negozianti che non rispetteranno la nuova norma vanno da 5mila euro a 10 milioni di euro nei casi più gravi.

A proposito di saldi, Consumatori.it propone i “consigli anti-bidone”, per fare shopping in maniera sicura e realmente conveniente.

Pubblicato in Inchieste

Scritto da

Scrittore, giornalista, ricercatore di verità - "Certe verità sono più pronti a dirle i matti che i savi..."

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