Obbligo di indicare il vecchio prezzo
Tra queste una delle più attese riguarda la trasparenza su sconti e promozioni. I negozianti d’ora in poi accanto alla merce dovranno indicare non solo la percentuale di sconto ma anche il vecchio prezzo, cioè il prezzo più basso praticato per quel prodotto negli ultimi 30 giorni.Fanno eccezione a questa regola:
- i prodotti presenti sul mercato da meno di un mese,
- i prodotti agricoli,
- i prodotti alimentari deperibili.
L’introduzione del nuovo decreto legislativo per la trasparenza sui saldi consentirà ai consumatori di proteggersi dal comportamento sleale dei negozianti che gonfiano all’ultimo minuto i prezzi dei prodotti. La norma sarà molto utile anche per proteggersi da finti sconti online, dove nonostante l’esistenza di siti che registrano l’andamento dei prezzi dei prodotti, è facile incappare in offerte finte.
Quali saranno le pratiche ingannevoli
Tra le pratiche considerate ingannevoli ora ci sono anche:
- la promozione in uno Stato membro dell’Unione Europea di un bene comunicato come identico a un bene commercializzato in altri Stati membri nel caso in cui il prodotto sia significativamente diverso per composizione o caratteristiche;
- la mancata chiara indicazione di annunci pubblicitari a pagamento per ottenere una classificazione migliore dei prodotti;
- la rivendita di biglietti per eventi acquistati con strumenti automatizzati (i “bot”)
- l’utilizzo di recensioni del prodotto nel caso in cui siano false o nel caso in cui non sia possibile verificarne l’autenticità.
Le sanzioni applicabili dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) per i negozianti che non rispetteranno la nuova norma vanno da 5mila euro a 10 milioni di euro nei casi più gravi.
A proposito di saldi, Consumatori.it propone i “consigli anti-bidone”, per fare shopping in maniera sicura e realmente conveniente.