La nuova raccolta differenziata a Roma:
Il nuovo prelievo dei rifiuti organici ed alimentari prevede infatti che siano i cittadini stessi a dover portare la raccolta differenziata nelle postazioni dell’Ama, tenendo a mente la mappa dei luoghi con l’orario di raccolta previsto a seconda della via in questione. Gli addetti dell’Ama dovrebbero anche controllare che i rifiuti nei sacchetti siano stati ben differenziati, con multe salate previste in caso contrario e per chi non rispetta i suddetti orari e luoghi di raccolta (ammesso che lo facciano tutte le volte: è giusto sottrarre questo tempo ai cittadini alle prese con innumerevoli impegni quotidiani?).
In sostanza i furgoni di raccolta mobile hanno sostituito i cassonetti di colore verde ma, per varie ragioni, molte persone continuano a non seguire le nuove regole, lasciando i sacchi dell’immondizia a terra dove prima erano ubicati i cassonetti rimossi. Proprio questo sembrerebbe il motivo principale in grado di spiegare, in parte, quell’accumulo di interi mucchi di immondizia che capita frequentemente di notare lungo le strade della città. Nel IV Municipio, ad esempio, i residenti, esasperati e stufi di rincorrere i furgoni di raccolta mobile che hanno sostituito i tradizionali contenitori dei rifiuti indifferenziati, hanno già raccolto 1200 firme per chiedere al Comune di riportarli nel quartiere.
Ciò che viene lamentato, oltre alla sparizione e sostituzione improvvisa dei tradizionali cassonetti, sono gli orari assurdi cui deve sottostare la raccolta: dalle 5.30 alle 7 per il primo gruppo di strade, dalle 7 alle 9 per il secondo, dalle 9 alle 10.30 per il terzo.
Malfunzionamenti della raccolta su Roma:
Se pensiamo a quanti anziani e pensionati non riescono ad uscire così presto, oppure a tutte le persone che hanno orari di lavoro non compatibili con quelli programmati dall´Ama, si intuisce perché numerosi residenti continuino a comportarsi secondo le vecchie modalità.
Non a caso il disagio connesso alla nuova raccolta dei rifiuti, così come il passaggio troppo sporadico dei mezzi Ama (che le nostre precedenti inchieste avevano documentato a partire dalle periferie), per effetto delle allarmanti cronache recenti pare stia alimentando la paura per un “rischio Terzigno” alle porte di Roma: a riportarlo frequentemente sono le stesse cronache dei quotidiani locali della città.
Il collasso di Malagrotta, l’unica discarica capitolina, come noto non è più in grado di smaltire i rifiuti essendo già da svariati anni satura oltre l’inverosimile e, come sostengono gli esperti del settore, andrebbe chiusa al più presto individuando una soluzione efficiente in tempi brevi.
Ad oggi, però, un sito alternativo non è stato ancora neppure individuato e, anche se non siamo di fronte a quello che è successo a Napoli la situazione rifiuti nella Capitale è diventata innegabilmente seria, nonostante una recente campagna informativa promossa da Ama e Comune di Roma abbia tentato, in modo quasi grottesco, di convincere i cittadini del contrario