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Legge 180 che rivoluzionò cura salute mentale. Cosa sta cambiando

La Legge 13 maggio 1978, n. 180, comunemente nota come “Legge Basaglia“, ha rappresentato una vera e propria rivoluzione nel modo di intendere e curare la salute mentale in Italia. Questa normativa, che ha portato alla chiusura dei manicomi, ha segnato un punto di svolta nella storia della psichiatria e dei diritti umani.

Cosa prevede la Legge 180?

La Legge 180 introduce una serie di principi fondamentali:

  • Abolizione dei manicomi: la chiusura dei manicomi e la deistituzionalizzazione sono i pilastri della legge. L’obiettivo è quello di superare il modello ospedaliero, spesso umiliante e alienante, e di promuovere un’assistenza psichiatrica basata sulla comunità.
  • Trattamenti sanitari volontari e obbligatori: la legge regolamenta le modalità di accertamento e trattamento sanitario, sia volontario che obbligatorio (il TSO), garantendo sempre il rispetto dei diritti della persona.
  • Servizi territoriali: viene introdotto il concetto di servizi territoriali, ovvero strutture e servizi presenti sul territorio che offrono assistenza psichiatrica e sociale alle persone con disturbi mentali.
  • Centralità della persona: la legge pone al centro della sua attenzione la persona con disturbo mentale, i suoi diritti e la sua dignità.

Perché la Legge 180 è stata così importante?

La Legge 180 ha rappresentato un passo avanti fondamentale per diversi motivi: ha affermato il diritto alla salute mentale come diritto fondamentale di ogni individuo, sradicando pratiche discriminatorie e stigmatizzanti; ha promosso la decentralizzazione dell’assistenza psichiatrica, avvicinando i servizi alle persone e favorendo l’integrazione nella comunità; ha introdotto un nuovo modello di cura, basato sulla relazione terapeutica, sulla personalizzazione dei trattamenti e sulla riabilitazione.

Quali sono state le criticità

Nonostante i suoi indiscussi meriti, la Legge 180 ha dovuto affrontare diverse criticità e sfide a partire dal fatto che la chiusura dei manicomi non è stata accompagnata da un adeguato potenziamento dei servizi territoriali, creando spesso situazioni di difficoltà per gli utenti e gli operatori. La riforma ha poi incontrato resistenze da parte di alcuni operatori e della società civile, legati a pregiudizi e paure; a ciò si aggiunga il fatto che l‘aumento della complessità dei disturbi mentali e l’evoluzione della società hanno posto nuove sfide all’applicazione della legge.

La Legge 180 oggi

Oggi, a distanza di oltre quarant’anni dalla sua approvazione, la Legge 180 rimane un punto di riferimento fondamentale per la tutela della salute mentale e si sta discutendo in Parlamento di una sua modifica. Il 27 giugno 2024 è stato presentato il disegno di legge 1179/2024 “Disposizioni in materia di tutela della salute mentale”, redatto dal senatore Zaffini e da altri ventidue senatori di Fratelli d’Italia e due di Noi Moderati. Il che ha dato il via a polemiche.
L’obiettivo dichiarato è quello di “valorizzare l’attività di prevenzione, cura e riabilitazione nell’ambito della tutela della salute mentale, nonché di assicurare alle persone affette da disagio e disturbo mentale l’accesso a un’assistenza sanitaria e sociosanitaria che tenga conto delle loro specifiche esigenze, garantendo al contempo la sicurezza, l’incolumità e l’aggiornamento dei professionisti operanti presso i servizi per la salute mentale”.

Il nuovo disegno di Legge (1179 /2024)

Un provvedimento che ha portato a diverse polemiche: ad esemio Sospsiche.it attraverso la FISAMderazione Italiana per la Salute Mentale) sta preparando un documento, che sarà pubblicato sul loro sito, da sottoporre al relatore per segnalare le proposte di modifica e sostenere le parti del disegno che possono venire incontro alle esigenze, ma anche criticare pesantemente quanto non risponde alle necessità di malati e famiglie nell’ottica di una azione indipendente degli associati.
Sempre secondo Sospsiche, la libertà come terapia si è tradotta in molti casi in libertà di non curare deresponsabilizzando gli operatori e i malati gravi sono andati incontro alla cronicizzazione; di tutto questo tutt’oggi, sostengono ancora da sempre secondo Sospsiche, i sostenitori della legge 180 non ne tengono minimamente conto.

Pubblicato in Inchieste

Scritto da

Giornalista indipendente, web writer, fondatore e direttore del giornale online La Vera Cronaca e del progetto Professione Scrittura

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