In questo articolo parliamo di:
Alcol e problematiche ad esso correlate:
Negli scorsi giorni sono state scritte lettere indirizzate al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al presidente della Camera Gianfranco Fini, al presidente del Senato Renato Schifani, per sensibilizzare sulla questione e cercare di evitare che la Consulta chiuda i battenti terminando così il proprio operato; il lavoro che ha svolto in questi anni è stato molto prezioso avendo rappresentato un luogo di scambio di idee ed informazioni in materia di alcol e problemi ad esso correlati, come ci spiega Aniello Baselice, tra gli esperti che facevano parte della Consulta e Presidente AICAT (Associazione Italiana dei Club Alcologici Territoriali), associazione che si interessa da circa 30 anni di problemi legati al consumo dell’ alcol promuovendo un approccio attraverso la partecipazione delle famiglie.
“La Consulta nazionale sull’Alcol era un organismo intersettoriale e multidisciplinare previsto dalla legge 125 sull’alcol, una legge quadro unica in Europa che si interessa di alcol e problemi legati al suo utilizzo. Questo organismo ha svolto un lavoro importante ed è stato l’unica sede nella quale chi si interessa di alcol, intendo a tutti i livelli ed a 360 gradi, aveva la possibilità di confrontarsi e discutere allo scopo di mettere in campo tutte le possibili strategie in riferimento ad una concertazione sui temi della salute.”
La Consulta sull’alcol:
Ufficialmente la soppressione della Consulta sull’Alcol è stata decisa per motivi legati a costi di gestione con il chiaro intento di limitare le spese:
“la soppressione dell’ organismo viene presa per ragioni per così di limitazione delle spese; tuttavia vorrei specificare che una consulta come questa costava al netto poco più di 5 mila euro tra spese e rimborsi spese di partecipanti la maggior parte dei quali risiedeva già a Roma e quindi non gravava sulle spese per gli spostamenti. Non credo che sia uno di quegli organismi pletorici che incidono sulle casse dello stato, ecco perché la decisione sconcerta, perché riteniamo che non siano ragioni di tipo economico ad aver spinto verso questa decisione.”
Secondo il presidente AICAT quindi, i motivi che hanno portato alla soppressione della consulta non vanno ricercati nel tentativo di risparmiare, ma hanno radici ben diverse:
“Secondo noi non è questo il motivo e comunque, anche se lo fosse, non sarebbe questo il criterio giusto; noi temiamo che ci siano altre ragioni perché questa consulta era anche parecchio incisiva nella proposizione di politiche nuove sull’argomento, ha promosso la prima conferenza nazionale sull’alcol in Italia. Questa soppressione cancella con un colpo di spugna l’unico spazio in Italia dove poter dialogare di alcol a vari livelli, non solo con chi si interessa di prevenzione o riabilitazione.”
La decisione della soppressione della Consulta:
La decisione della soppressione è giunta poche settimane fa e da allora ci sono state molte reazioni di protesta, comprese le lettere inviate a presidente della Repubblica, presidente del Senato e presidente della Camera di cui parlavamo prima:
“La consulta è un meccanismo, come detto, che si rinnova ogni 3 o 4 anni di vita; anche quest’anno inizialmente ci è stato chiesto di comunicare le designazioni dei nuovi mezzi, poi è arrivata alcune settimane fa una nota di un responsabile delle politiche sociali nella quale si comunicava la soppressione della consulta in quanto rientrava tra quegli organismi che non beneficiavano (e quindi erano tagliati) di deroga per la limitazione di spese e costi di gestione di organismi amministrativi dello Stato. Ribadisco che questo, per noi, non è affatto veritiero perchè era un organismo i cui costi erano assolutamente limitati ma che, allo stesso tempo, svolgeva un opera fondamentale in materia di alcol e di problemi alcol correlati.”