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Diete pericolose e social network: attenzione a chi “seguite”

Un tempo il termine “ciarlatano” indicava chi vendeva nelle pubbliche piazze rimedi decantati come miracolosi. Un’attività che, trasposta nell’era moderna, trova sovente una scrupolosa corrispondenza con un altro termine assai pittoresco: “influencer”.
Dicesi influencer una persona in grado di influenzare scelte d’acquisto, politiche o decisionali di altre persone. L’influencer gode, nella vita virtuale, di autorevolezza ed è riconosciuto come “esperto” di un determinato argomento. Tuttavia, sebbene sia ormai considerato un lavoro vero, non sempre chi dispensa consigli e perle di presunta saggezza su internet lo fa con la dovuta competenza.

Le fantomatiche diete su Instagram

È il caso, ad esempio, del delicato campo delle diete dimagranti, argomento di altissimo interesse sui social network. Ed è soprattutto su Instagram, infatti, che spopolano post dove i sedicenti influencer promuovono l’acquisto di prodotti che, al pari delle pozioni magiche, promettono di perdere peso in fretta e senza sforzi.
Sempre gli influencer elargiscono consigli anche su che tipo di alimentazione seguire. Su quali basi scientifiche lo fanno? Nessuna. Il 90% di loro non ha alcuna competenza in materia, come rivela una ricerca presentata all’ultimo congresso della Società Europea per lo Studio sulla Obesità (http://eco2019.org/ ). Eppure hashtag come #nutritioncoach #dimagriremangiando #programmainforma vanno per la maggiore.

Influencer senza titoli per dare consigli su alimentazione

Lo studio è stato presentato dal più grande motore di ricerca della salute, con valutazioni istituzionali doveecomemicuro.it  in cui vengono riportate le dichiarazioni di Christina Sabbagh dell’Università di Glasgow: “abbiamo scoperto che la maggior parte dei blogger non fa riferimento a fonti scientifiche di informazione su come gestire il peso corporeo. Vengono presentate opinioni come se fossero dei dati di fatto, senza seguire i criteri illustrati dalle linee guide, cioè le indicazioni delle società scientifiche nazionali e internazionali”.
Un comportamento decisamente pericoloso dato che gli influencer raggiungono milioni di follower “influenzabili”, molti dei quali giovanissimi. Un problema, quello delle diete dimagranti miracolose, sempre avvertito, anche fuori dal web, al punto che nelle scorse settimane alcuni nutrizionisti erano stati sospesi per comportamenti non consoni nella prescrizione proprio di diete.

Bibitoni e barrette per perdere peso

Ma cosa sponsorizzano esattamente i blogger? Bibitoni dai nomi accattivanti, barrette e integratori che assicurano di far perdere peso, bruciare i grassi, accelerare il metabolismo, sconfiggere la demoniaca cellulite e garantire un generale benessere psico-fisico.
In pratica la strategia di marketing è molto semplice: l’azienda che produce i prodotti dimagranti invia questi ultimi gratuitamente agli influencer che, dietro pagamento, li sponsorizzano poi sui social. Peccato che si tratti a tutti gli effetti di pubblicità ingannevole.
Al cialtrone 2.0 professionista del selfie, tuttavia, sembra non importare un ultra calorico fico secco della salute altrui, al punto che le restrizioni ai post in questione sono dovute arrivare (non è mai troppo tardi) dall’alto, ovvero dalle piattaforme social stesse che, nelle scorse settimane, hanno annunciato l’arrivo di restrizioni (rigide per gli under 18 e più morbide per i maggiorenni) proprio sui post che spingono all’acquisto di prodotti dietetici, sponsorizzati anche tramite codici sconto e offerte commerciali.

Restrizione per i post che promettono risultati miracolosi

In sostanza, i minorenni (o almeno quelli che secondo i dati in possesso della piattaforma lo sono) non vedranno più comparire post promozionali che riguardano diete e pozioni detox. Nei casi più eclatanti, quando cioè i trattamenti pubblicizzati promettono risultati “miracolosi”, non ci sarà solo la barriera dell’età ma la rimozione stessa del post.
Basterà questo provvedimento per tutelare soprattutto i più giovani? Ancora non è chiaro, poiché rimane comunque ampia la discrezionalità nelle mani dei social: l’applicazione dei limiti è cioè molto più complessa della definizione dei confini. L’intervento su integratori e diete è di fatto molto ampio, sia per la tipologia di prodotti che per il numero di aziende, influencer e utenti coinvolti. Di certo è un primo importante passo. Speriamo solo non sia l’ultimo.

Pubblicato in Inchieste

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Nata a Roma nel 1984. Laureata in Lettere. Blogger e collaboratrice giornalistica

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