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Il rapporto tra social media e deficit dell’attenzione

La digitalizzazione, la necessità di essere sempre più smart, veloci, produttivi, connessi ed informati sono alcuni degli aspetti che caratterizzano la società contemporanea. Lo smartphone, il pc e i dispositivi digitali in generale sono parte attiva della nostra quotidianità, della realtà.
Le nuove generazioni sono nate e cresciute con la presenza di tali strumenti. Sono, a differenza della old generation, predisposti mentalmente al continuo utilizzo di smartphone, tablet e pc. Tutti, dai bambini agli adulti, utilizzano la tecnologia nella propria quotidianità. È normale.
Certamente, è utile per fare delle ricerche scolastiche, per lavorare ad un progetto anche quando non si è in ufficio. La tecnologia ha modificato radicalmente la vita: questa medaglia, però, ha un’altra faccia che non bisogna assolutamente trascurare.

I social media sono pericolosi?

 Sì, i social media possono rivelarsi essere particolarmente pericolosi soprattutto quando si utilizzano senza controllo e senza cognizione di causa. Tra le varie problematiche che possono nascere a seguito di uno smisurato utilizzo della tecnologia, vi è il deficit di attenzione.
Un’indagine pubblicata sul Journal of the American Medical Association ha rilevato, analizzato e studiato gli effetti dell’utilizzo continuo ed esagerato dei social media, delle applicazioni di messaggeria istantanea, il servizio di posta elettronica e quanto afferente al mondo della comunicazione tecnologica.

Cos’è l’ADHA, Deficit dell’attenzione

È stato dimostrato come l’immediatezza della tecnologia comporti la comparsa dei sintomi tipici della sindrome da deficit dell’attenzione e iperattività (ADHD). Si tratta di un disturbo cerebrale caratterizzato da un insieme di comportamenti che causano una costante disattenzione che, nei casi più gravi, può interferire con il funzionamento e con lo sviluppo neurologico del soggetto colpito. La velocità e l’essere smart, particolarmente apprezzato ed utile in un ambiente lavorativo e professionale, si rivela essere dannoso e pericoloso per altri aspetti della vita.
La difficoltà di concentrazione e la lenta ed attenta elaborazione delle informazioni, che richiede tempo ed un’attitudine mentale che si sviluppa nel tempo, possono compromettere il rendimento scolastico del bambino e dell’adolescente. Ed ancora, le nuove generazioni stanno ignorando la bellezza ed il potere della pazienza e dell’attesa. Quando si corre veloci c’è il rischio di farsi male, più o meno gravemente. Ed è quello che, purtroppo, sta accadendo.

Come è possibile ristabilire l’equilibrio?

 Certamente, è impensabile tornare a condurre una vita priva di tecnologia. Al contempo, presa coscienza delle conseguenze, è opportuno porvi rimedio. Quando si parla di deficit dell’attenzione ci si riferisce ad una serie di sintomi tra cui, anche, la difficoltà a concentrarsi. Sia gli studenti, che gli adulti possono inciampare nel tranello creato dalla mente che tende a distrarsi con molta facilità.
La distrazione è un’abitudine che tende ad appropriarsi sempre più della mente, a seguito dell’adozione di comportamenti che lo consentono. Per poter invertire la rotta, quindi, è opportuno modificare il proprio modus vivendi ed operandi. Si potrebbe iniziare sin dal risveglio. Evitare di guardare lo smartphone e le notifiche presenti consente di iniziare la giornata senza ansia e stress. Ricominciare lentamente.
Sarebbe, altresì, opportuno limitare il numero di volte che si controlla lo smartphone mentre si studia o si lavora. Praticare sport e curare la propria alimentazione potrebbero aumentare la soglia di attenzione e, di conseguenza, ridurre la facilità con cui la mente si distrae. La convivenza tra macchine ed esseri umani è possibile ed è necessaria per un futuro all’insegna della crescita, dello sviluppo e dell’equilibrio tra le parti.

Pubblicato in Focus

Scritto da

Giornalista di inchiesta, blogger e rivoluzionario

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