Il ruolo crescente dell’intelligenza artificiale
L’analisi delle motivazioni dietro questi attacchi rivela che il cybercrimine, spinto da ragioni economiche, rimane il principale responsabile, con l’86% delle violazioni attribuite a tale movente. La criminalità organizzata ha individuato negli attacchi informatici un’opportunità di guadagno, sfruttando modelli di attacco “as-a-service” che consentono anche a individui con competenze limitate di perpetrare crimini digitali. Parallelamente, si registra un aumento del 16% dell’hacktivism, ovvero attacchi motivati da ragioni politiche o ideologiche, e un raddoppio delle operazioni di spionaggio e guerra informatica, alimentate dai conflitti geopolitici in corso.
I settori più colpiti a livello globale sono governi, forze armate e sanità, oltre a “obiettivi multipli”. In Italia, invece, il settore dell’informazione e dei media è il più bersagliato, seguito dall’industria manifatturiera e dalle istituzioni pubbliche. Le tecniche utilizzate dai criminali informatici includono malware, attacchi DDoS, furto di identità e phishing, con un ruolo crescente dell’intelligenza artificiale, che viene sfruttata sia per migliorare le difese che per rendere gli attacchi più sofisticati e difficili da individuare.
In sintesi, la sicurezza informatica si trova di fronte a una sfida crescente, con attacchi sempre più frequenti, pericolosi e complessi. L’evoluzione tecnologica richiede un costante aggiornamento delle difese per contrastare le minacce in continua evoluzione.