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Forestale: cosa succederà con la scioglimento del corpo

La questione accorpamento per il Corpo forestale dello Stato, che con decisione del Governo si avvia a diventare un’ala dell’Arma dei Carabinieri, è stato uno dei temi più dibattuti degli ultimi mesi.
Attraverso una decisione ufficializzata il 28 luglio scorso alla presenza del collegio dei ministri, il premier ha annunciato lo scioglimento del Corpo Forestale dello Stato ed il suo conseguente accorpamento nei Carabinieri.
Nell’ambito dei tagli della spesa e degli stipendi ai funzionari pubblici, Renzi ha deciso di ridurre le forze di polizia da 6 a 5 proprio con lo scioglimento dei Forestali, ritenuti i primi a poter essere sacrificati per il progetto.

La riforma Madia e la Pubblica Amministrazione:

Il provvedimento è solo uno dei punti presenti nella cosiddetta Riforma Madia, ovvero un progetto di rinnovamento della Pubblica Amministrazione promosso con un decreto legislativo dell’estate del 2015.
Il decreto legge del 7 agosto 2015, n.124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, prende il nome dal Ministro senza portafoglio Marianna Madia senza un reale motivo.
Lo stesso ministro rivelò che si tratta di una sorta di legge a sua insaputa, il cui annuncio fu dato mentre lei era impegnata a guardare Peppa Pig in televisione. Ma tant’è.
La legge mira a colpire i punti deboli e le mele marce del sistema burocratico e ridurre gli sprechi, pur con qualche sacrificio. Fino ad ora la riforma ha semplificato l’accesso dei cittadini ai documenti pubblici tramite tecnologie digitali ed ha promosso una velocizzazione delle autorizzazioni per gli investimenti. Ma sull’ultimo punto le cose non sono andate così lisce.

La cancellazione del Corpo Forestale:

È il caso della razionalizzazione delle forze di polizia italiane; che sono storicamente 6, ovvero: Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di finanza, Polizia penitenziaria, Corpo forestale dello Stato e Guardia costiera.
In totale circa 400mila persone impegnate nel settore mentre al solo Corpo Forestale fanno capo meno di 8mila persone. Anche per questo motivo in riferimento alla cancellazione del Corpo Forestale sono piovute le critiche da parte di sindacati e funzionari pubblici, che vedono nella forestale un servizio fondamentale per garantire la sicurezza di alcune fasce della popolazione.
Ma andiamo a vedere meglio cosa cambia con l’accorpamento ai Carabinieri della Forestale, il cui si definitivo è arrivato lo scorso maggio anche a seguito del parere favorevole del Consiglio di Stato.

Accorpamento dei Forestali ai Carabinieri:

Come è stato già anticipato, la quasi totalità degli attuali membri del Corpo forestale dello Stato passerà nell’Arma dei Carabinieri. Si tratta sicuramente di un processo non immediato e non di poco conto, in quanto sposta quasi 8mila persone impiegate nel Corpo e comprende cambiamenti importanti.
Da funzionari civili, infatti, i forestali diventano militari in tutto e per tutto e saranno costretti a modificare ed implementare una formazione professionale del tutto specifica e che vanta una ricca tradizione.
Da dipendenti del Ministero delle Politiche agricole e Forestali i forestali diventano militari al servizio del dicastero della Difesa. In sostanza è questo il punto su cui si dibatte tra i fautori del sì e quelli del no alla riforma.

Le attuali funzioni del Corpo Forestale:

Sulla questione è intervenuto innanzitutto il sito del Corpo Forestale, che si è dichiarato categoricamente contrario alla decisione presa dal Consiglio dei Ministri.
Attraverso le parole del procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, il Corpo Forestale ha lanciato l’allarme sul tema delle ecomafie e sui crimini legati allo smaltimento dei rifiuti.
Attualmente, come si può leggere dall’intervento di Roberti, il corpo Forestale fornisce un contributo fondamentale nelle indagini preliminari e nelle investigazioni in campo ambientale, non soltanto in quello dei rifiuti.
Preservare la loro autonomia ed il loro caratteristico modo di agire è fondamentale per avere sempre più efficacia nel contrasto alla criminalità di questo tipo. In sintesi è questo il pensiero del Procuratore Nazionale Antimafia.

Favorevoli e contrari alla cancellazione del Corpo Forestale:

A sostenere la posizione di Roberti, interviene anche il capo della Polizia Franco Gabrielli, già capo della Protezione civile e prefetto di Roma.
Il provvedimento non può ritenersi errato nell’ambito della spending review, ma è chiaramente deleterio per i cittadini in quanto li priva di una risorsa fondamentale per il territorio“.
Accanto a Gabrielli interviene anche il Sapaf, il sindacato più vicino ai forestali, che tramite le parole di Marco Moroni annuncia l’intenzione di essere ascoltati alla Camera sulla questione.
Inutile, a questo punto, citare i pareri degli ambientalisti, che stanno ovviamente dalla parte dei contrari alla cancellazione del corpo. Matteo Renzi ha già mostrato invece la propria soddisfazione per un atto “ritenuto impossibile, ma che è stato realizzato“.

È realmente utile sopprimere il Corpo Forestale?

Per essere approvato il provvedimento ha dovuto ricevere il placet anche del ministro delle politiche agricole Martina. Fattore che ha dato vita ad un ulteriore attrito dettato dal fatto che il ministro è favorevole, mentre quasi tutti i leader a lui subordinati, come Maurizio Cattoi, capo del Corpo Forestale, sono per il no al provvedimento.
La questione è spinosa: vi sono indubbi semplificazioni e vantaggi economici, ma non è affatto sicuro che si tratti di un accorpamento necessario. Parecchi sostenitori del no hanno tirato in ballo altri corpi e funzionari pubblici, come quello dei Vigili Urbani, che solo a Roma supererebbero il numero totale dei forestali.
Ecco che, allora, ci si chiede: è conveniente, soprattutto nel lungo termine, sopprimere una risorsa così particolare e importante per la società solo allo scopo di ridurre i costi attuali? Nelle prossime settimane sono attesi ulteriori sviluppi su questo provvedimento e l’intervento di altre autorevoli figure.

Pubblicato in Focus

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