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I tatuaggi più ‘cancellati’:
Al primo posto, facilmente prevedibile, ci sono le famigerate iniziali dell’ex partner; un classico tra i ‘pentiti’ tanto uomini quanto donne. Una buona percentuale è data anche dai tatuaggi che sono stati eseguiti male oltre che da quelli disegnati sulla pelle quando si era in compagnia di amici che ora non si frequentano più.
Ben più bassa è la percentuale di coloro i quali decidono di rimuovere un tatuaggio fatto per ideologia politica o fede per religiosa. Stessa cosa dicasi per la fede calcistica.Al riguardo entrando nella stretta attualità si potrebbe parlare di tutti quei tifosi del Napoli che si erano tatuati il nome (se non addirittura il ritratto della famosa “rovesciata”) di Gonzalo Higuain: il centravanti argentino che nel corso dell’estate si è trasferito, con polemiche senza fine, alla rivale Juventus. Cosa ne sarà di quei tatuaggi non è dato sapersi.
Le donne cambiano idea più degli uomini:
Se guardiamo al sesso dei “pentiti”, si vede che in questo caso sono le donne ad essere più volubili degli uomini, con il 54% contro il 46%.
Andando a curiosare in altre categorie si scopre, ad esempio, che molti “professionisti” appartenenti alla fascia di età tra i 30 ed i 40 anni ricorrono alla cancellazione; magari per eliminare quel tatuaggio di un artista rock che si erano fatti in gioventù e che potrebbe scappare fuori durante una riunione aziendale.
In base a quanto rivelato da una ricerca che è stata effettuata da “Quanta System Observatory”, e che ha preso come campione 2mila persone con un’età compresa tra 18 e 60 anni, tra i “pentiti” solo il 25% vorrebbe sbarazzarsene completamente, mentre il 34% preferirebbe modificarlo ed il 41% lo vorrebbe sostituire con un altro.
Il tatuaggio tende a stancare:
Secondo un dermatologo ritenuto tra i maggiori esperti del “tattoo changing”, Valerio Pedrelli, circa l’80% dei suoi clienti è costituito da “pentiti” dato che il tatuaggio, come molte altre cose, tende a stancare.
Una situazione che coinvolge sia gli uomini che le donne ma che si propone in modi diversi: mentre le donne si stancano spesso del soggetto del tatuaggio, gli uomini tendono a stancarsi delle dimensioni.
Come funzione l’intervento di rimozione del tatuaggio:
L’intervento di rimozione di un tatuaggio viene effettuato mediante una apparecchiatura laser di tipo modernissimo in grado di frammentare il pigmento. Occorrono in media 3 sedute per effettuare lo schiarimento, mentre per la rimozione completa del tatuaggio si arriva a 7 / 8 sedute.
In generale si consiglia di effettuare questa operazione da un medico esperto e soltanto dopo essersi sottoposti test specifici; questo perchè non tutti i colori sono eliminabili con il laser.
Un tatuaggio di un solo colore ad esempio si elimina più facilmente; il rosso ed il nero sono i colori più facili da rimuovere al contrario del verde e del blu.
Quanto costa rimuovere un tatuaggio?
Dal punto di vista economico poi, la rimozione non è propriamente una sciocchezza; per ogni seduta si possono spendere dai 200 ai 500 euro. D’altra parte si tratta di una necessità che, se sopraggiunge, non può essere facilmente ignorata.
Secondo alcuni sondaggi l’impellenza di rimuovere o modificare un tatuaggio che non piace più sarebbe ben più forte del desiderio di migliorare il proprio aspetto estetico togliendo i chili di troppo, i peli superflui o le smagliature.
In sostanza il tatuaggio ha vissuto un periodo di enorme diffusione e in molti hanno optato per questa forma di decorazione del proprio corpo; adesso a distanza di anni si sta diffondendo la moda del restyling o della cancellazione definitiva.
Forse in troppi sono caduti nella tentazione di una scelta troppo alla leggera per un qualcosa che poi, nei fatti, rimane in modo permanente sulla nostra pelle. Salvo interventi di ultima generazione.