Chi è detenuto negli Opg:
Ad oggi ‘ospitano’ al proprio interno un migliaio circa di detenuti; persone destinatarie di misure di sicurezza e che in base alla nota legge Basaglia del 1978 (legge 180), che stabilì la definitiva chiusura dei manicomi, sono destinatarie di un provvedimento di trattamento sanitario obbligatorio in quanto presentano “alterazioni psichiche tali da richiedere urgenti interventi terapeutici”. Si tratta quindi si strutture giudiziarie facenti capo all’amministrazione penitenziaria ed all’interno delle quali vengono reclusi:
- Colpevoli di delitti totalmente incapaci di intendere e volere ritenuti socialmente pericolosi
- Detenuti con parziale incapacità di intendere e volere
- Detenuti già in carcere che durante la pena palesano il sopraggiungere di un’infermità psichica
- Detenuti già in carcere inviati in un Opg in osservazione per via di comportamenti anomali in carcere
In sostanza gli Ospedali psichiatrici giudiziari dovrebbero garantire all’internato non una pena, bensì una riabilitazione (come d’altra parte, almeno per legge, dovrebbe fare il carcere usuale); un supporto per uscire da uno stato di infermità psichica totale o parziale.
Chiusura degli attuali Opg e loro riconversione:
Questo sulla carta: perché poi, nei fatti, può avvenire che in queste strutture si viva in condizione di degrado, in totale detenzione e senza che sia garantita minimamente la riabilitazione del detenuto.
Sono state diverse, nel tempo, le denunce su questa falsa riga ed in molti hanno documentato lo stato di degrado degli Ospedali psichiatrici giudiziari. In alcuni casi si arriva a condizioni estreme condite da casi di vera e propria violenza cui sono sottoposti i detenuti.
Proprio per queste motivazioni era stata stabilita la chiusura degli Opg: che adesso subisce l’ennesimo rinvio in attesa delle riconversioni delle attuali strutture detentive in residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza sanitarie (Rems).
Il punto è proprio questo: diverse regioni sono in ritardo per la riconversione degli Opg in strutture più adeguate che, almeno teoricamente, dovrebbero essere più ‘umane’ non essendo gestite da personale carcerario bensì da medici. Il tutto per garantire non solo la detenzione, ma anche la cura dei detenuti.
L’ennesima proroga dovrebbe (utilizziamo ancora una volta il condizionale) essere l’ultima, almeno secondo quanto dichiarato dall’attuale governo: le regioni che entro la data del 31 marzo 2015 non si adegueranno attuando misure consone per il superamento degli Opg, potranno essere commissariate.
Ad ascoltare queste dichiarazioni, quella del 31 marzo 2015 dovrebbe essere la data definitiva per la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari; ma conoscendo come vanno le cose in Italia, dubitare è quantomeno legittimo.