In questo articolo parliamo di:
Un documento unico per proprietà e circolazione:
Il documento unificato comporterà a giudizio del Governo significativi tagli alla spesa pubblica necessaria al precedente duplice archivio, con conseguenze positive per i cittadini, grazie al fatto che su esso saranno indicati tutti i dati relativi al proprietario e agli aspetti inerenti la circolazione delle vetture.
Ma non solo risparmi economici, le novità comporteranno risvolti positivi anche in termini di semplicità dei passaggi burocratici da compiere nel momento della compravendita di veicoli, così da alleggerire gli oneri a carico dei cittadini.
La nuova normativa vieterà una differente intestazione tra libretto del veicolo e patente di guida del conducente. Questo aspetto non ha mancato tuttavia di sollevare numerose polemiche, in molti si sono chiesti infatti come comportarsi nel momento in cui il conducente della vettura sia un familiare dell’intestatario.
Una preoccupazione legittima, anche per il fatto che le sanzioni pecuniarie previste sono salatissime. Le circolari emesse dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti hanno chiarito la questione.
Uso del veicolo da parte di un parente stretto:
La circolare numero 15513 ha definito la possibilità, ma anche l’obbligo di aggiornare la carta di circolazione, inserendo nominativi e dati dei possibili conducenti del veicolo.
Tanto non è bastato tuttavia a placare le ansie dei cittadini, questa volta preoccupati di doversi recare presso la Motorizzazione Civile più vicina per aggiornare il libretto dell’auto inserendo coniuge, figli e così via.
La polemica principalmente rivolta ai responsabili del provvedimento è quella che imputa un’eccessiva complicazione, piuttosto che semplificare come nelle intenzioni, nel dover indicare sul libretto tutti i beneficiari dell’uso del mezzo.
L’uso del veicolo da parte di un parente stretto e – ovviamente – in forma gratuita è stato così nuovamente regolamentato con ulteriori chiarimenti. Le indicazioni sono state molto esplicite: l’uso promiscuo di un mezzo, da parte di familiari e parenti stretti è consentito dalla normativa e non occorrerà formalizzarlo con aggiornamenti sui documenti, integrazioni al Libretto di Circolazione o comunicazioni di altra natura al Ministero dei Trasporti.
L’uso del veicolo da parte di parenti stretti è consentito indipendentemente dal fatto che siano conviventi o meno, purché sussista il vincolo stesso di parentela.
Il principio è che la norma non vuole assolutamente negare il diritto di uso del veicolo a titolo di cortesia. L’esclusione si estende anche laddove gli utilizzatori facciano riferimento a veicoli adibiti a trasporto professionale di persone o cose. Anche in questo caso l’utilizzo a mero titolo di cortesia è consentito.
Auto aziendali: come comportarsi?
Le cose cambiano invece per coloro che utilizzano una vettura non propria e fanno riferimento a tutte le altre categorie non espressamente indicate dalla norma.
Tali figure dovranno aggiornare necessariamente quanto riportato sul libretto di circolazione, pena una sanzione di 705,00 euro che sarà a carico del proprietario e non del conducente. In particolare la questione si apre per le auto aziendali.
Laddove infatti il veicolo viene concesso in comodato d’uso gratuito ad un professionista o dipendente che beneficia del mezzo in forma esclusiva e per un periodo superiore ai trenta giorni, occorre riportare i dati di questo sul libretto, chiedendone un aggiornamento presso le autorità competenti.
Nei casi in cui, invece, l’uso del medesimo mezzo è previsto da parte di più dipendenti, come auto di servizio per lo svolgimento delle mansioni lavorative comuni, l’obbligo di trascrizione non sussiste. Anche in questo caso occorre porre attenzione sul fatto che è il proprietario del veicolo, quindi il datore di lavoro, il soggetto passibile di sanzione pecuniaria.