In questo articolo parliamo di:
La figura del Web Editor
Una strana figura, quindi, che sintetizza competenze umanistiche ed abilità tecnico-informatiche; e che fonde, dunque, l’amore per le belle lettere con la propensione per la spendibilità. Un tuttologo, insomma. Un esperto della comunicazione scritta che ha l’onere di semplificare la fruizione del testo da parte dei lettori mediante la costruzione di collegamenti ipertestuali.
Una guida, un deus ex machina che stabilisce a priori il percorso da seguire per i navigatori della Rete. Una responsabilità non da poco, quella di governare il flusso delle informazioni verso una direzione piuttosto che un’altra. E che con il passare degli anni diventa ancor più dominante, dato l’utilizzo sempre più massiccio delle nuove tecnologie anche in settori prima legati alla comunicazione tradizionale.
L’avvento degli E-book
Si pensi alla lettura, in passato connessa esclusivamente ai libri ed oggi possibile anche per mezzo degli e-book. Un nuovo comportamento che fonda la propria ragion d’essere sull’interattività e, quindi, sui collegamenti ipertestuali. I quali –come oramai sarà chiaro- sono operati dal lettore (il braccio), ma decisi dal web editor (la mente).
Nessuna novità per gli addetti all’organizzazione degli scaffali dei supermercati: il prodotto più conosciuto ed utilizzato è in fondo, mentre nei corridoi del negozio sono esposti i volantini che lo pubblicizzano (versione analogica dell’ipertesto).
E mentre si raggiunge il prodotto in questione (nella maggior parte dei casi un bene di prima necessità) l’attenzione del consumatore è stuzzicata da altri articoli (solitamente dolciumi e merci di dubbia utilità).
Nulla di illegale, ma è importante che l’utente ne sia consapevole e che non si senta lusingato da cotanta generosità (di elementi messi a disposizione). E’ la vecchia diatriba tra feticismo delle merci e del consumatore, che non accenna a placarsi. Anzi.
Scrivere per la rete e tecniche di scrittura Seo:
Ne consegue che un presupposto indispensabile per lo svolgimento di tale professione sia il possesso dei rudimenti in web usability, da associare alla conoscenza della scrittura promozionale e pubblicitaria. Risulta evidente che, analogamente al copywriter, tra le facoltà di questo nuovo professionista vi è l’influenza delle abitudini dei fruitori, premessa ma al tempo stesso conseguenza del condizionamento dell’opinione pubblica. Il solito cane, a cui ormai siamo tutti affezionati, che si morde la coda.
Tutto qui? Neanche per sogno. Nell’era della crossmedialità vige il divieto assoluto di utilizzare un unico canale comunicativo. Perciò il bravo web editor subisce il fascino anche delle immagini e dei filmati, da far confluire, con le parti scritte, in un elaborato omogeneo e in grado di suscitare interesse. Fondamentale è il lavoro preliminare di raccolta delle informazioni, reperimento delle notizie utili e verifica delle fonti.
A cui seguono il posizionamento dei contenuti, possibile se in possesso delle tecniche SEO (Search Engine Optimization), e l’ elaborazione dei testi in funzione del posizionamento nei motori di ricerca. A tal proposito, oltre che utilizzare sapientemente tag e meta tag, il redattore multimediale è in grado anche di modificare il codice delle pagine per ottenere maggiore visibilità. Google maior, minor cessat. Infatti, anche in questo settore l’esistenza è legata all’apparenza.
Una necessità più che un vezzo. Tale preminenza è assicurata dal web marketing e, in particolare, da una branca di quest’ultimo: il social media marketing. Chi l’avrebbe detto, qualche anno fa, che un “Mi piace” avrebbe dettato le regole del mercato…
Nicola Tupputi