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Perché legalizzare le droghe leggere?
Il 25 luglio si terrà quindi, presso la Camera dei Deputati, la discussione generale sulla proposta di legge; dal giorno successivo prenderà il via la votazione sul provvedimento.
Si riuscirà quindi ad arrivare al voto prima della sosta estiva del Parlamento; sosta che sappiamo essere piuttosto lunga, per la gioia dei parlamentari. La questione cannabis legale o meno dovrebbe quindi essere appurata prima; al testo di legge che sarà al vaglio dei parlamentari si è lavorato per circa un anno.
L’Italia, qualora il provvedimento diventasse efficace, potrebbe diventare il primo grande parlamento tra le democrazie a votare in tema di liberalizzazione della cannabis. I motivi del si sono, agli occhi dei promotori, piuttosto evidenti: il proibizionismo ha secondo loro fallito come si vede anche dal numero di reati legati a spaccio di droghe leggere.
Viceversa in altre realtà dove si è andata gradualmente a legalizzare la cannabis è stata assestato un durissimo colpo al narcotraffico.
Vantaggi della cannabis legalizzata:
Un consumo consapevole informato dei rischi controllando a monte le sostanze che finirebbero sul mercato; e una contemporanea diminuzione dei reati legati allo spaccio di droghe leggere.
Sarebbero questi i principali vantaggi che arriverebbero da una legalizzazione. Senza contare gli introiti per le casse dello stato. D’altra parte i paesi che hanno sperimentato questa strada hanno fatto affari d’oro; su tutti gli Stati Uniti.
Si parla qui di legalizzazione per uso personale: per quanto riguarda l’utilizzo medico della cannabis infatti, l’Italia ha aperto da tempo e recentemente il ministero della Salute ha emanato linee guida per tutti i farmacisti e medici di base.
Cosa prevede la proposta di legge:
Ma nel concreto, cosa prevede la proposta di legge sulla legalizzazione della cannabis che il 25 luglio sbarcherà in Parlamento per il dibattito? Si vanno ad affrontare diverse tematiche. Vediamo quali:
- Possesso: le persone maggiorenni potranno detenere una quantità modica per uso ricreativo. Si parla di 5 grammi innalzabili a 15 grammi in privato domicilio. Per i minorenni invece il divieto sarà assoluto.
- Autocoltivazione: si potranno coltivare nella propria abitazione fino a 5 piantine di sesso femminile. Per la coltivazione personale non sarò necessaria alcuna autorizzazione: basterà inviare una comunicazione all’Ufficio regionale dei Monopoli competente per territorio.
- I Cannabis social club: i maggiorenni con residenza in Italia potranno coltivare cannabis in forma associata tramite enti senza finalità di lucro. Il modello è quello dei cannabis social club di Barcellona in Spagna, diventati un riferimento cui guardare a livello europeo in tema di utilizzo personale della marijuana.
- Vendita: la cannabis coltivata potrà essere lavorata e venduta al dettaglio in negozi appositamente dedicati con licenza da parte dei Monopoli. Restano assolutamente vietate importazioni ed esportazioni.
- Autocoltivazione per finalità mediche: consentita l’autocoltivazione per fini terapeutici. Una serie di norme per facilitare la coltivazione di cannabis destinata a preparazioni medicinali. Semplificate anche le modalità di consegna, prescrizione e dispensazione dei farmaci contenenti cannabis. Obiettivo, migliorare l’attuare iter lungo per accedere a cure con farmaci a base di cannabis.
- No a luoghi pubblici: sarà vietato fumare marijuana e hashish in luoghi pubblici, aperti al pubblico e negli ambienti di lavoro, pubblici e privati. Si potrà fumare cannabis in Italia solo in appositi spazi privati.
- Proventi dalla legalizzazione: una parte degli introiti derivati dalla legalizzazione della cannabis, il 5% del totale annuo, andrà a finanziare progetti del Fondo nazionale per la lotta alle droghe.
- Cannabis e guida: la legalizzazione non significa ammorbidire le sanzioni previste attualmente per la guida in stato di alterazione psico-fisica. Se si fuma cannabis non ci si può mettere alla guida.