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Nuovi profughi afghani nel degrado di Ostiense

E’ passato ormai più di un mese da quando il Medu, l’associazione di solidarietà internazionale dei Medici per i Diritti Umani, aveva espresso per l’ennesima volta la sua profonda preoccupazione circa l’aggravarsi della situazione umanitaria di almeno 150 profughi afghani, costretti a vivere in condizioni igienico-sanitarie disastrose presso la stazione Ostiense di Roma e abbandonati senza alcuna assistenza all’infuori di quella offerta da alcune associazioni e dai singoli cittadini volontari.
L’associazione aveva inoltre denunciato come la situazione fosse ben nota alle istituzioni, consapevoli della mancanza, nel centro di Roma, di insediamenti privi di qualsiasi standard minimo di accoglienza per questi rifugiati politici.

Afghani accampati alla stazione Ostiense:

A seguito dell’allarme lanciato dal Medu, Sveva Belviso, assessore capitolino alle Politiche Sociali, aveva quindi promesso che a partire dal 19 luglio i 150 afghani richiedenti asilo e accampati presso l’Air Terminal Ostiense sarebbero stati accolti in alcuni centri di accoglienza del Comune, ponendo così fine alle loro inumane condizioni di vita.
Come ci spiega il coordinatore generale del Medu di Roma, Alberto Barbieri, “i profughi sono stati accolti effettivamente in due strutture (Forlanini e Casa della Pace, situata sulla Casilina), ma tale accoglienza è a termine, cioè si concluderà il 30 settembre. Ad oggi non è ancora stata trovata una soluzione efficace e sostenibile per risolvere il problema né è stata istituita una zona di accoglienza a Ostiense, dove occorrerebbe invece un punto di orientamento fisso e in grado di fornire una serie di servizi per i profughi che arrivano chiedendo asilo”.
A confermarlo è anche il nuovo insediamento che si sta creando in modo spontaneo sotto l’altro portico della stazione. Come abbiamo verificato di persona, infatti, alcuni profughi risiedono attualmente nello spazio antistante l’entrata della stazione presso Piazzale XII Ottobre 1492, al lato di via del Pellegrino Matteucci.

Recintati tra sporcizia e degrado:

La spessa rete verde disposta per recintarli non basta infatti a mascherare i materassi ammassati per terra, tra la sporcizia, l’acqua e l’umidità, o i vestiti appesi dal lato interno della rete: il tutto nella completa assenza di qualunque sistema di raccolta dei rifiuti e di qualsiasi standard igienico sanitario.
Le vergognose condizioni di vita a cui sono costretti a doversi adattare i profughi afghani che arrivano in Italia costituiscono una violazione dei diritti fondamentali della persona ed è ancora Alberto Barbieri che ci spiega come “se il Comune non si impegnerà a trovare soluzioni durevoli, in grado di fornire ai rifugiati politici un’accoglienza sostenibile nel tempo, il problema continuerà a ripetersi sempre con le stesse caratteristiche. Noi continuiamo a lavorare in quella zona e a fornire assistenza ai profughi afghani che arrivano a Ostiense, ma chiediamo alla Giunta di impegnarsi a trovare una soluzione efficace”.
Che, certamente, non è quella di ammassare e nascondere dietro ad una rete chi ha diritto e bisogno di aiuto.

Pubblicato in Reportage

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Nata a Roma nel 1984. Laureata in Lettere. Blogger e collaboratrice giornalistica

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