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Il vuoto normativo della vigilanza privata
Si tratta infatti di un settore costretto ad operare in un forte disagio legislativo ancora non del tutto regolamentato; sono migliaia le lavoratrici e i lavoratori della Vigilanza privata che da quasi due anni attendono il rinnovo del proprio contratto nazionale e, anche se la trattativa tra le organizzazioni sindacali é iniziata da più di un anno, ancora non è stata maturata alcuna concreta proposta in grado di arrivare ad una soluzione pragmatica.
I corpi di Vigilanza Privata, inoltre, sono cresciuti recentemente in modo vertiginoso: ad oggi si contano 924 imprese con 49.137 dipendenti per un fatturato di 2 miliardi e 400 milioni di Euro. I lavoratori attendono da anni la riforma del settore, regolato ancora dal Regio Decreto sulla pubblica sicurezza del 1931 poiché compiti, spettanze e limiti della Vigilanza Privata andrebbero definiti per legge, soprattutto a fronte di un impiego ormai così vasto e generalizzato.
Le problematiche della categoria
Le difficoltà lamentate a più riprese riguardano in particolare il forte stato di sofferenza finanziaria, l’insostenibilità del costo del lavoro e la disattenzione dimostrata da parte delle istituzioni.
La categoria, inoltre, si sta attualmente comprimendo lasciando sempre più spazio a quelle imprese che svolgono lavoro di portierato fuori da qualunque regola, ma riferibili al settore della sicurezza ad un costo inferiore rispetto a quello della Vigilanza Privata.
“Il settore è in difficoltà, e la crisi aggrava la situazione” afferma a tal proposito la Filcams Cgil “ma tutte queste criticità non possono bloccare il rinnovo del contratto. Ci vuole responsabilità da parte di tutti, soprattutto per non far pagare la crisi solo ai lavoratori, portando ad una dequalificazione generale”.
Guardie giurate e sicurezza sul lavoro
La trattativa si è infatti interrotta lo scorso 29 Luglio e da qui le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil avevano proclamato uno sciopero nazionale l’ 8 Ottobre, giorno in cui c’è stata una grande mobilitazione della categoria (che ha lamentato anche la mancanza di tutela e sicurezza, dato il ripetersi di episodi che hanno portato allla morte di molti lavoratori nell’adempimento delle loro funzioni).
Come ha sottolineato anche il Sngg (Sindacato Nazionale Guardie Giurate), sarebbe ora che il Governo ponesse fine al grosso disagio che da anni investe questi lavoratori, Guardie Giurate per le quali non si è mai sentita una parola di cordoglio nel caso di morte in servizio, nonostante i molti e frequenti casi.
Buttafuori e ronde private
Del resto la conferma lampante di come la categoria delle guardie giurate venga scarsamente considerata dalle istituzioni preposte giunge direttamente dal Ministro degli Interni, Roberto Maroni, che dopo avere reclutato le famigerate e indimenticabili ronde della Repubblica Federale della Padania, ha recentemente varato una legge che prevede per i buttafuori un albo professionale apposito.
Questi sono i motivi che hanno spinto la categoria delle guardie giurate a manifestare il proprio malcontento ed a chiedere più garanzie, regolamentazione del settore e maggiore considerazione.