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I 3 fondi strutturali dEll’Unione Europea
- Il Fondo Sociale Europeo (FSE), creato nel 1957, è lo strumento principale attraverso cui l’UE investe nelle persone in termini di occupazione, educazione e capacità. Nel PP 2007-2013, il FSE spenderà complessivamente EUR 10 miliardi l’anno (più del 10% del budget totale dell’UE) per il raggiungimento di cinque obiettivi principali:favorire l’adattamento di lavoratori e aziende alla circostanze mutevoli dell’economia; facilitare l’accesso all’occupazione e la partecipazione alla forza lavoro; migliorare formazione e capacità degli individui attraverso i canali educativi; promuovere partnerships tra i vari attori (datori di lavoro, sindacati e organizzazioni non governative per attuare riforme nel campo dell’occupazione e dell’inclusione nel mercato del lavoro); rafforzare l’inclusione sociale delle persone deboli e combattere la discriminazione nel mercato del lavoro.
- Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) mirando anch’esso, a sua volta, a correggere gli squilibri regionali attaverso la promozione della coesione sociale ed economica, finanzia: aiuti diretti a investimenti in aziende (in particolare Piccole e Media Imprese – PMI) per creare lavori sostenibili; infrastrutture nell’ambito della ricerca ed innovazione, telecomunicazioni, ambiente, energia e trasporto; strumenti finanziari (fondi di capitale di rischio, fondi di sviluppo locale. etc.) per supportare lo sviluppo locale e regionale e promuovere la cooperazione tra città e regioni; misure di assistenza tecnica.
- Il Fondo di Coesione, infine, è destinato a ridurre l’instabilità economica in quegli Stati il cui Reddito Nazionale Lordo (RNL) per abitante è inferiore al 90% della media Comunitaria. Questo Fondo finanzia attività che rientrano nelle seguenti due categorie: reti di trasporto trans-europee, e in particolare i progetti prioritari di interesse europeo (TEN-T); ambiente: efficienza energetica, uso di energie rinnovabili, sviluppo del trasporto ferroviario, rafforzamento del trasporto pubblico, etc.
I fondi destinati alla Regione Lazio
Per il PP 2007-2013, l’Italia riceverà fondi per tutti e tre gli obiettivi, approssimantivamente così distribuiti:
- Obiettivo1: EUR 21.211 milioni per Convergenza (Campania, Puglia, Calabria, Sicilia) e EUR 430 milioni per regioni phasing-out (Basilicata)
- Obiettivo2: EUR 972 milioni per regioni phasing-in, EUR 5.353 per competitività regionale ed occupazione (Sardegna)
- Obiettivo3: EUR 846
per un totale di EUR 28.812 milioni in 7 anni.
In particolare il Lazio è una regione con un PIL pro capite superiore al 75% della media UE-25, e che rientra quindi nell’obiettivo Competitività Regionale ed Occupazione.
Il Programma Operazionale Regionale (POR) FSE è gestito dall’Assessorato all’Istruzione, Diritto allo Studio e Formazione – Direzione regionale formazione FSE e altri interventi cofinanziati. In totale, il contributo elegibile è di poco più di EUR 736 milioni, suddivisi in parti uguali tra UE e controparte nazionale (di cui solo EUR 12.068.937 da fondi regionali). I beneficiari e le relative sovvenzioni sono disponibili sul sito della Regione.
Il Por Fesr
Il POR FESR (Il POR è un documento di programmazione che individua le priorità strategiche e gli obiettivi che una Regione intende perseguire in un determinato Periodo di Programmazione), gestito invece dalla Direzione Programmazione Economica regionale, è stato approvato il 2 ottobre 2007 dalla Commissione Europea (Decisione C/2007/4584): quasi EUR 744 milioni da destinarsi all’obiettivo 2 (Competitività Regionale ed Occupazione), di cui il 50% coperto da fondi nazionali e regionali, e l’altra metà dal FESR, (pari all’1.3% del totale dei contributi UE all’Italia nell’ambito della politica di coesione).
La tabella che segue riporta la distribuzione del FESR per il Lazio tra UE e Italia (50-50) per asse prioritario, da cui emerge una particolare attenzione per il settore della ricerca, produzione e disseminazione dell’innovazione, accesso e diffusione di informazione e conoscenze.
L’obiettivo finale rimane ovviamente quello di incrementare la competitività globale del Lazio. L’impatto atteso dai progetti finanziati dal FESR è infatti il seguente:
* circa 6.000 nuovi posti di lavoro;
* riduzione del 2.8% delle emissioni di gas serra;
* riduzione del 10% di anidride carbonica causata dal trasporto su strada;
* aumento del 50% nella spesa per R&S dei settori pubblico e privato;
* aumento del 10% della produttività delle PME.