Voucher per studenti che vogliono lavorare nei campi:
I ragazzi dai 16 ai 25 anni, regolarmente iscritti ad un ciclo di studi, che volessero approfittare di questa opportunità, dal primo giugno possono lavorare ed essere remunerati con i voucher. Si tratta di buoni lavoro che comprendono già la copertura assicurativa e previdenziale e non sono soggetti a ritenute fiscali.
In sostanza, le imprese agricole possono ritirare i voucher presso le sedi dell’Inps in blocchetti, cartacei o telematici: ognuno ha un valore nominale di 10 euro (7,5 euro al netto), comprensivo del costo dell’assicurazione. In base alle prestazioni di lavoro effettuate, i voucher vengono consegnati agli studenti che possono quindi ritirare il denaro presentandoli agli uffici postali.
Questa opportunità, secondo la Coldiretti, oltre che aiutare i giovani ad avvicinarsi al mondo del lavoro, è utile anche per fare una esperienza diretta a contatto con la natura. Può inoltre rappresentare uno strumento conoscitivo: un’occasione per riconoscere la genuinità e le caratteristiche dei veri prodotti italiani per impararli a distinguere da quelli importati anche sugli scaffali dei supermercati.
Avvicinare i ragazzi all’agricoltura:
Lo strumento del voucher è stato introdotto per la prima volta proprio in occasione di un lavoro agricolo, ovvero la vendemmia 2008. Da allora, sono stati oltre 3,3 milioni i buoni staccati dai blocchetti per remunerare il lavoro in campagna. E’ stato proprio il settore agricolo a sfruttare maggiormente questa opportunità utilizzando il 27% dei voucher totali, seguito a distanza dalle manifestazioni sportive e culturali, da eventi di solidarietà e dal commercio.
La Coldiretti stima che durante l’estate saranno almeno duecentomila i giovani impegnati nelle campagne per la raccolta di frutta e verdura e nella vendemmia. E se le stime saranno confermate, chi aveva pensato che la parola “bamboccioni” fosse un’etichetta adatta ai giovani italiani si dovrà probabilmente ricredere.