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Disturbi alimentari: una realtà complessa. Crescono in Italia

I disturbi alimentari (DCA) rappresentano un insieme di condizioni psicologiche complesse che alterano profondamente il rapporto con il cibo e l’immagine corporea. Non si tratta semplicemente di “diete” o “voglie”, ma di vere e proprie patologie che possono avere gravi conseguenze sulla salute fisica e mentale.

Quali sono i disturbi alimentari

I DCA sono caratterizzati da comportamenti alimentari disfunzionali, pensieri ossessivi sul peso e sulle forme del corpo, e un’intensa paura di ingrassare. Questi disturbi possono manifestarsi in diversi modi, e i principali sono:

Anoressia nervosa:

L’anoressia nervosa è un disturbo del comportamento alimentare (DCA) caratterizzato da una restrizione alimentare autoindotta, una paura intensa di aumentare di peso e una percezione distorta del proprio corpo. Non si tratta semplicemente di una “dieta”, ma di una grave patologia che può avere conseguenze devastanti sulla salute fisica e mentale.
Le persone con anoressia nervosa limitano drasticamente l’assunzione di cibo, spesso saltando i pasti, evitando determinati alimenti e consumando porzioni molto piccole. Anche quando sono sottopeso, le persone con anoressia nervosa hanno una paura intensa di aumentare di peso e si vedono grasse, anche se sono estremamente magre. L’immagine che le persone con anoressia hanno del proprio corpo è distorta. Si vedono grasse anche quando sono sottopeso e non riconoscono la gravità della loro condizione.

Bulimia:

La bulimia nervosa è un disturbo del comportamento alimentare (DCA) caratterizzato da episodi ricorrenti di abbuffate, seguiti da comportamenti compensatori inappropriati per prevenire l’aumento di peso. A differenza dell’anoressia nervosa, le persone con bulimia nervosa possono mantenere un peso normale o essere in sovrappeso, il che rende il disturbo più difficile da individuare.
Le persone con bulimia vanno incontro a consumo di grandi quantità di cibo in un breve periodo di tempo, con sensazione di perdita di controllo; ad azioni intraprese per contrastare l’aumento di peso, come vomito autoindotto, uso di lassativi o diuretici, digiuno o esercizio fisico eccessivo; ad un’eccessiva attenzione al peso e alla forma del corpo, con una forte influenza sull’autostima.

Disturbo da alimentazione incontrollata (BED):

Il disturbo da alimentazione incontrollata (BED), noto anche come binge eating disorder, è un disturbo del comportamento alimentare (DCA) caratterizzato da episodi ricorrenti di abbuffate, durante i quali la persona consuma grandi quantità di cibo in un breve periodo di tempo, con una sensazione di perdita di controllo. A differenza della bulimia nervosa, nel BED non sono presenti comportamenti compensatori inappropriati, come il vomito autoindotto o l’uso di lassativi. Il BED porta ad abbuffate ricorrenti, mancanza di azioni come vomito, uso di lassativi o esercizio fisico eccessivo per contrastare l’aumento di peso; sentimenti di colpa, vergogna e disgusto dopo le abbuffate.

Disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo (ARFID):

Il disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo (ARFID) è un disturbo del comportamento alimentare (DCA) caratterizzato da un’alimentazione limitata o evitante, che porta a una significativa perdita di peso, deficit nutrizionali o compromissione psicosociale. A differenza dell’anoressia nervosa e della bulimia nervosa, l’ARFID non è motivato dalla paura di ingrassare o da una preoccupazione per l’immagine corporea.
L’assunzione di cibo è limitata a causa di preoccupazioni sensoriali, mancanza di interesse per il cibo o paura delle conseguenze avverse del mangiare; la restrizione alimentare non è motivata dalla paura di ingrassare o da una distorsione dell’immagine corporea. L’alimentazione limitata porta a una significativa perdita di peso, deficit nutrizionali, dipendenza da nutrizione enterale o supplementi nutrizionali, o compromissione psicosociale.

La diffusione in Italia dei disturbi alimentari

I disturbi alimentari sono in aumento, soprattutto tra i giovani. Secondo il Ministero della Salute, in Italia si stima che circa 3 milioni di persone soffrano di DCA, sebbene non ci siano numeri certi, con una prevalenza maggiore tra le donne. La pandemia di COVID-19 ha ulteriormente aggravato la situazione, con un incremento dei casi e un abbassamento dell’età di insorgenza. Ogni anno il 15 marzo si celebra la ‘Giornata nazionale del fiocchetto lilla dedicata ai disturbi del comportamento alimentare’ proprio per sensibilizzare il più possibile su questo argomento.

L’importanza della prevenzione e del trattamento

La diagnosi precoce e il trattamento tempestivo sono fondamentali per migliorare la prognosi dei DCA. Il trattamento prevede un approccio multidisciplinare, che coinvolge medici, psicologi, psichiatri e nutrizionisti. È essenziale sensibilizzare l’opinione pubblica su questi disturbi, per combattere lo stigma e favorire la richiesta di aiuto.

Pubblicato in Focus

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Scrittore, giornalista, ricercatore di verità - "Certe verità sono più pronti a dirle i matti che i savi..."

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