La morte del Papa è un evento di portata storica e spirituale che innesca una serie di procedure complesse e codificate all’interno della Chiesa Cattolica. Questo periodo, che intercorre tra la morte di un Papa e l’elezione del suo successore, è noto come “Sede Vacante”, e segna la fine di un pontificato e l’inizio di un periodo di transizione delicato.
Le fasi durante questo periodo sono meticolose e i riti molto solenni, testimoniando la profonda venerazione per la figura del Pontefice e la continuità della tradizione apostolica. L’elezione del nuovo Papa, frutto della preghiera e del discernimento del Collegio Cardinalizio che culmina con il Conclave e la famosa fumata bianca, rappresenta un momento di speranza e rinnovamento per i fedeli di tutto il mondo, che attendono con fiducia la guida del nuovo successore di Pietro.
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Accertamento e annuncio della morte
Il primo passo è l’accertamento ufficiale del decesso del Papa, compito spetta al Camerlengo della Santa Romana Chiesa, attualmente il cardinale Kevin Farrell. Questa figura, assistita dal Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, dal Segretario e dal Cancelliere della Camera Apostolica, si reca nella residenza papale.
Tradizionalmente, il Camerlengo constata la morte battendo un martelletto d’argento sul capo del Pontefice e chiamando il Papa per nome tre volte. Oggi, la constatazione avviene in maniera più formale, con l’ausilio di medici che redigono un certificato di decesso.
Una volta accertata la morte, il Camerlengo ne dà l’annuncio ufficiale al Cardinale Vicario di Roma, che a sua volta informa il popolo romano attraverso un apposito bollettino. La notizia si diffonde rapidamente in tutto il mondo attraverso i canali di comunicazione della Santa Sede e i media internazionali. Le campane di San Pietro suonano a morto, segnalando alla città e al mondo l’avvenuto trapasso.
Il periodo della Sede Vacante
Con la morte del Papa, si apre ufficialmente il periodo della Sede Vacante. Durante questa fase, alcuni poteri del Pontefice cessano immediatamente, mentre altri vengono temporaneamente assunti dal Collegio dei Cardinali, che assume il governo ordinario della Chiesa, ma con poteri limitati.
Non possono essere prese decisioni che richiedano il consenso del Romano Pontefice, né possono essere apportate modifiche alle leggi esistenti della Chiesa. Questo per evitare che decisioni importanti vengano prese da un corpo non pienamente investito dell’autorità papale, influenzando potenzialmente il futuro pontificato.
Il Camerlengo, come detto, assume un ruolo centrale durante questa fase. Ha la responsabilità di sigillare l’appartamento papale e lo studio privato del Papa, di organizzare i funerali e di gestire gli affari temporali della Santa Sede in attesa dell’elezione del nuovo Pontefice. Con l’assistenza di tre cardinali (uno per ogni ordine: vescovo, presbitero e diacono, estratti a sorte a rotazione), inoltre, sovrintende all’amministrazione dei beni della Santa Sede.
Un altro ruolo chiave è quello del Decano del Collegio Cardinalizio, a cui spetta convocare i cardinali elettori a Roma per le Congregazioni Generali, presiedere le riunioni pre-conclave (anche se non entra nel Conclave se ha superato gli 80 anni), e chiedere al cardinale eletto se accetta l’elezione e quale nome intende assumere come Papa.
Le Congregazioni Generali
Come detto, prima che i cardinali elettori si ritirino in Conclave per l’elezione del nuovo Papa, si tengono degli incontri preparatori molto importanti, denominati Congregazioni Generali, una sorta di assemblee in cui tutti i cardinali, non solo quelli che voteranno, si ritrovano per affrontare diverse questioni. Innanzitutto, è in queste sedi che viene data la comunicazione ufficiale e formale della scomparsa del Santo Padre. Dopodiché, un aspetto pratico ma fondamentale è l’organizzazione dei riti funebri solenni che precedono la sepoltura.
Come intuibile, le Congregazioni diventano anche un’occasione preziosa per discutere apertamente delle sfide e delle necessità urgenti che la Chiesa si trova ad affrontare in quel particolare momento storico. È un periodo di ascolto e di confronto, in cui i cardinali possono condividere le proprie riflessioni sulla situazione ecclesiale e delineare, in un certo senso, il profilo del pastore che ritengono più adatto a guidare la Chiesa nel futuro. Infine, un compito non meno importante di queste riunioni è quello di stabilire la data precisa in cui avrà inizio il Conclave vero e proprio, il momento culminante in cui si procederà con l’elezione del nuovo Pontefice.
I funerali del Papa
I funerali del Papa defunto si svolgono solennemente nella Basilica di San Pietro, generalmente entro quattro-sei giorni dalla morte. Essi rappresentano un momento di lutto per la Chiesa universale e un omaggio al Pastore che ha guidato la barca di Pietro. Le esequie sono celebrate con riti specifici e vedono la partecipazione di numerosi capi di Stato, rappresentanti di altre confessioni religiose e fedeli provenienti da tutto il mondo.
Dopo le celebrazioni, la salma del Pontefice viene solitamente deposta nelle Grotte Vaticane, il luogo di sepoltura dei Papi, salvo altre disposizioni definite dallo stesso.
Il Conclave
Il momento culminante della Sede Vacante è il Conclave, l’assemblea dei cardinali elettori (quelli di età inferiore agli 80 anni al giorno della morte del Papa) che si riuniscono nella Cappella Sistina per eleggere il nuovo Pontefice.
Il nome deriva dal latino “cum clave” (con la chiave), in quanto i cardinali vengono chiusi per evitare interferenze esterne e favorire un clima di preghiera e discernimento. Prima di entrare, prestano un giuramento solenne di mantenere il segreto su tutto ciò che riguarda questo momento.
Le votazioni si svolgono in forma segreta. Ogni cardinale scrive il nome del suo prescelto su una scheda e la depone in un calice. Gli scrutatori contano le schede e annunciano il risultato. Per essere eletto Papa, un candidato deve ottenere la maggioranza dei due terzi dei voti dei cardinali presenti.
Votazioni e scelta del nuovo Papa
L’esito delle votazioni viene comunicato all’esterno attraverso il fumo che esce dal comignolo della Cappella Sistina, come tutti sappiamo. La “fumata nera” indica che non si è raggiunta la maggioranza richiesta, mentre la “fumata bianca”, prodotta bruciando le schede con l’aggiunta di paglia umida (per il nero) o secca (per il bianco), annuncia l’elezione del nuovo Papa.
Una volta raggiunto il quorum, il Decano del Collegio Cardinalizio chiede all’eletto se accetta l’elezione e quale nome intende assumere come Pontefice. Dopo l’accettazione, il nuovo Papa viene accompagnato nella “Stanza delle Lacrime”, dove indossa per la prima volta le vesti pontificali. Successivamente, si affaccia dal balcone centrale della Basilica di San Pietro per presentarsi al popolo con la celebre formula: “Habemus Papam” (“Abbiamo il Papa”).