In questo articolo parliamo di:
La legislazione Olandese in materia di droghe
Sono oramai anni che in Olanda la commercializzazione della cannabis viene tollerata all’interno dei frequentati coffee shop a cui accedono residenti e turisti di ogni dove. Nonostante questo, la produzione della sostanza è comunque illegale. Si ricorda infatti che la legalità della cannabis cessa nel momento in cui viene oltrepassata la soglia di questi locali.
La legislazione olandese sulle droghe autorizza i coffe shop a vendere sostanze stupefacenti leggere, ovvero hashish e marijuana, ma per poterle comprare bisogna essere maggiorenni. Anche le quantità sono controllate e rientrano nelle soglie stabilite dalle norme in vigore per l’uso personale.
I traffici su larga scala e la produzione di droga in Olanda sono severamente puniti, così come l’uso di cannabis è illegale al di fuori dai coffee shop. Un po’ quanto avviene in altre realtà, ad esempio in Spagna, come avevamo documentato in passato con il nostro reportage da un cannabis social club di Barcellona.
Progetto per la produzione controllata di cannabis in Olanda
Un ulteriore problema che il governo olandese intende contrastare attraverso un progetto approvato nel 2019, e che verrà attuato a breve, consiste nel prevedere sistemi per la produzione legale e controllata, destinati a interessare tutti i coffe shop sparsi sul territorio. Sul punto il Ministero della Salute olandese ha fatto presente che questi sistemi non si potranno attuare prima del 2024, ma già nella seconda metà del 2023 sarà possibile far partire una fase pilota nelle città di Breda e Tilburg.
In Olanda la cannabis resta una sostanza controllata, il cui utilizzo e possesso configurano reati minori, ovvero punibili solo con la multa. I recenti progetti di legge, finalizzati a una produzione controllata e autonoma di cannabis, hanno più volte incontrato l’opposizione del Ministero della Giustizia ma adesso partirà un periodo impegnativo, con durata di sei mesi, al fine di attuare la transizione. Il tutto dovrà procedere senza intoppi, in maniera da favorire tutte le città che parteciperanno al progetto.
Cosa prevede il progetto?
Più nello specifico, hanno scelto di aderire a questo progetto 10 città che non sono nemmeno le più frequentate dell’Olanda. Fra quelle interessate c’è pure Amsterdam, in cui sono presenti 175 coffee shop, che in passato si era opposta a tale sperimentazione auspicando l’entrata in vigore di regole più proficue.
Attualmente, infatti, è stato stabilito che ciascun rivenditore debba avere un solo fornitore. Com’è facile immaginare, una tale imposizione potrebbr esporre i venditori a carenze di materia prima e quindi costringerli ad offrire solo una varietà di prodotti molto limitata. C’è poi un ulteriore aspetto da far presente, cioè che dei dieci coltivatori che erano stati selezionati in partenza, solo tre in definitiva prenderanno parte a questa fase iniziale. Questi coltivatori saranno quindi chiamati a rifornire tutte le vetrine dei coffee shop autorizzati e presenti nelle varie città.
La qualità della sostanza da vendere
I principali responsabili resteranno i sindaci delle singole città coinvolte nell’iniziativa, i quali saranno chiamati a far rispettare i termini della sperimentazione ma non solo, visto che dovranno garantire la qualità dei prodotti forniti. Quest’ultimi dovranno infatti vantare tutta una serie di caratteristiche, anche per ciò che riguarda l’etichettatura e il confezionamento.
I sindaci di Breda e Tilburg sono entusiasti di questo progetto, così come dichiarato in diverse interviste. Entrambi sono pronti a muovere i primi passi verso la legalizzazione cannabis, ma in ogni caso bisogna fare i conti con le scorte disponibili. Prima di poter avviare la sperimentazione completa occorre che la quantità di cannabis sia sufficiente.
Cannabis legalizzata in Olanda
Nel corso degli anni ’90, i Paesi Bassi hanno adottato una politica di tolleranza per quanto riguarda l’uso della cannabis, con lo scopo di tutelare la salute dei consumatori. In buona sostanza la sostanza è stata considerata illegale, ma non il relativo consumo e la vendita all’interno dei coffee shop. Queste attività commerciali, soggette a tasse, licenze, costanti ispezioni e altre limitazioni, non possono servire alcolici o far entrare minori degli anni 18.
Tale sistema ha funzionato alla perfezione per oltre trent’anni ma comunque non è stato del tutto esente da criticità. La produzione di cannabis a scopo ricreativo è infatti rimasta vietata; ecco perchè all’interno dei coffe shop di alcune città olandesi aderenti, partirà nel 2023 un interessante esperimento che comporta la vendita della cannabis con l’autorizzazione statale. In ogni caso gli effetti di una tale politica restano ancora incerti e si potranno appurare non prima di cinque anni.
Quali benefici dalla legalizzazione della cannabis?
La vicenda olandese porta ancora una volta a riflettere sui possibili benefici derivanti dalla completa legalizzazione della cannabis: secondo gli esperti e gli attivisti, il mercato della cannabis è in continua crescita in tutta Europa, specialmente il settore dell’autocoltivazione. Una legalizzazione potrebbe comportare ricadute molto positive sull’occupazione, in quanto ci sarebbero numerosi addetti stagionali impiegati nel raccolto e nella manifattura nel raccolto. Adottando poi il sistema dei coffee shop si potrebbero creare più di 300 mila posti di lavoro.
Anche l’esperienza della cannabis light può insegnare molto al fine di adottare le scelte più vantaggiose dal punto di vista economico. Questo settore, infatti, continua a riscuotere una crescita e un volume d’affari molto sostanzioso. L’età media di chi lavora nell’ambito della cannabis light, che ha già attirato molti investimenti, è di 32 anni.
In conclusione
I Paesi Bassi proveranno finalmente a legalizzare la coltivazione della cannabis, ponendo i coffe shop in una nuova posizione, visto che non dovranno più procurarsi la materia prima in modo illegale. Il governo olandese ha così iniziato una prima fase di limitata legalizzazione, a cui parteciperanno solo alcune città e produttori. L’intero progetto potrebbe presentare, probabilmente, alcune pecche, ma solo con il passare del tempo sarà possibile fare un bilancio più preciso e appurare i vantaggi che la legalizzazione potrebbe offrire, anche per ciò che riguarda la salute dei consumatori finali.
In ogni caso gli effetti di queste politiche, finalizzate a colmare i buchi legislativi che persistono da anni, sembrano essere abbastanza positivi, in quanto la legalizzazione consentirebbe al governo olandese di monitorare tutta la filiera e al contempo di risparmiare anche parecchi soldi ogni anno. La legalizzazione, infatti, determinerebbe un abbattimento della spesa per sostenere i costanti controlli della polizia contro le coltivazioni illegali.