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L’importanza dell’attestazione SOA
In tema di norme relative agli appalti pubblici è importante sottolineare che l’attestazione SOA (Società Organismi di Attestazione) riveste un ruolo fondamentale per le imprese che intendono partecipare alle gare d’appalto. Questa certificazione, infatti, attesta la capacità tecnico-organizzativa delle imprese e la loro idoneità ad eseguire lavori pubblici classificandole in base a diverse categorie – un approfondimento dettagliato circa le categorie SOA lo fornisce il sito ufficiale di SOA Semplice, agenzia di consulenza del settore – che comprendono svariati settori e specializzazioni.
Infatti, è importante, nell’assegnazione dell’appalto pubblico, tenere conto anche delle qualità tecniche e dell’esperienza dell’impresa partecipante o del soggetto privato in generale. Tutto si decide anche tenendo conto dell’economicità dell’offerta che viene effettuata. Ma chi può partecipare ad una gara di appalto pubblico?
Chi può partecipare ad una gara di appalto pubblico
Possono partecipare ad una gara pubblica innanzitutto le imprese, le varie società commerciali di piccole, medie o grandi dimensioni. Per la partecipazione si richiede che le aziende siano iscritte nei registri commerciali o professionali. Possono partecipare anche i liberi professionisti, come ingegneri, avvocati, consulenti, architetti.
Inoltre le gare di appalto sono rivolte anche agli enti del terzo settore, come associazioni, fondazioni e altri non profit. Queste associazioni sono chiamate soprattutto quando si tratta di appaltare servizi sociali, educativi e sanitari. Inoltre, le gare di appalto sono rivolte anche a consorzi e raggruppamenti temporanei di imprese, quelli che in gergo tecnico vengono chiamati RTI.
I requisiti per la partecipazione agli appalti
Per partecipare ad un appalto pubblico, i soggetti devono soddisfare alcuni requisiti importanti. Devono avere una certa capacità economica e finanziaria, che deve essere dimostrata per quanto riguarda la stabilità. I soggetti partecipanti devono dimostrare di avere le competenze tecniche e professionali e l’esperienza per realizzare l’oggetto dell’appalto.
Devono essere in regola dal punto di vista fiscale e contributivo. A questo proposito si presentano certificati che attestano la regolarità nei confronti dell’erario e degli enti previdenziali. Inoltre, quando si tratta di imprese, queste ultime non devono essere state soggette a fallimento o a liquidazione.
Le normative di riferimento
Esistono delle normative nazionali e delle altre a livello europeo, per regolare la partecipazione agli appalti pubblici. In Italia si fa riferimento al decreto legislativo 50/2016, il cosiddetto Codice degli Appalti Pubblici. È la norma più importante nel nostro Paese che definisce le procedure di gara, i criteri di selezione e le modalità di partecipazione.
A livello europeo le direttive sono molto rigorose, perché hanno l’obiettivo di garantire una concorrenza leale per assicurare la libera circolazione di merci e servizi in tutta l’Unione Europea.
La partecipazione delle piccole e medie imprese
Le normative a cui si è fatto riferimento sugli appalti pubblici prestano particolare attenzione alle piccole e medie imprese, perché l’obiettivo di queste norme è anche quello di facilitarne la partecipazione. Tutto si traduce in misure come la divisione degli appalti in partizioni più piccole. Si introducono delle soglie più accessibili e vengono abbassati i requisiti sia a livello tecnico che per quanto riguarda l’economia.
Queste misure hanno la finalità di assicurare che anche le piccole e medie imprese possano competere parimenti con le grandi imprese. Il mercato così può reggersi su una maggiore equità. La partecipazione agli appalti pubblici offre significative opportunità economiche per imprese e professionisti.