Gli italiani che cercano cibo tra i rifiuti:
“Capita anche di vedere stranieri, ma sono soprattutto cittadini italiani”; questa la frase che ci siamo sentiti dire più di una volta dagli operatori, come anche l’identikit del protagonista sembra delinearsi in maniera piuttosto definita: anziano, pensionato probabilmente, che non riesce ad arrivare a fine mese e di conseguenza si arrangia come può.
Quelle che abbiamo avuto modo di incontrare nel corso della nostra inchiesta sono persone normali, cittadini come molti altri, di quelli che si incontrano, come si dice in questi casi, nella vita di tutti i giorni e che mai si potrebbe immaginare di trovarli in simili situazioni, attori di un copione destinato, nell’immaginario collettivo, alla libera interpretazione di zingari ed extracomunitari.
Capita di imbattersi anche in gente discreta, ben vestita e dall’aspetto piacevole che non per questo rinuncia a cercare tra i rifiuti qualche scarto da portarsi via soddisfacendo così i propri bisogni senza alleggerire il portafogli.
Sempre più domande per mense e dormitori
D’altra parte nell’ultimo anno è cresciuto considerevolmente anche il numero di cittadini italiani che si rivolgono alla Caritas, altro aspetto che abbiamo avuto modo di certificare in prima persona (Una mattina alla mensa della Caritas) e, sorpresa delle sorprese, la maggior parte di questi non appartiene alla categoria comunemente indicata come povertà estrema, ma il più delle volte si tratta di cittadini in possesso di una propria abitazione che hanno perduto il proprio lavoro o che comunque non riescono ad arrivare a fine mese.
In questa cornice emerge anche un altro fenomeno cui abbiamo dato risalto, ossia il notevole incremento che ha subìto il numero di furti nei supermercati. Circa il 40% in più negli ultimi tempi, protagonisti quasi sempre anziani che nel tentativo di portarsi a casa un pacco di pasta o poco più, prediligendo questa via piuttosto che quella di cercare tra i rifiuti nell’ora di chiusura dei mercati, rischiano di essere scoperti, denunciati e marchiati a vita.
L’inchiesta dai mercati, quindi, non è che una parte di un problema più che mai attuale, una parentesi forse non molto visibile, sconosciuta ai più, e che per questo abbiamo voluto raccontare, far emergere, fotografare recandoci di persona sul posto.
Una testimonianza concreta che rende il fenomeno tangibile ed implicitamente acclarato, un modo per porre sotto la lente di ingrandimento quello che abbiamo visto, soppesato, toccato e metabolizzato e che rappresenta una cruda realtà o, più semplicemente, un normale squarcio di vita reale.