I risparmi aumentati durante la pandemia
Buona parte del merito sarebbe da ascrivere anche ai risparmi accumulati durante la pandemia, oltre che al cambio di filosofia di vita che, proprio in virtù di quanto accaduto, sarebbe sempre più improntata al godimento del presente, ma anche, come riporta sempre il Sole 24 Ore, ad una nuova consapevolezza che i prodotti di lusso sono beni da investimento.
Secondo i dati dell’Altagamma-Bain Worldwide luxury market monitor presentato a Milano, “Ci troviamo di fronte a uno scenario inedito, con la fiducia dei consumatori più bassa degli ultimi 15 anni, la guerra e l’inflazione in crescita, eppure le vendite dei beni personali di lusso hanno sfondato il muro dei 300 miliardi. Una delle ragioni è che il lusso ha oggi una platea di 400 milioni di consumatori nel mondo, con mercati molto promettenti come la Corea del Sud e il Sud Est Asiatico e una Generazione Z interessata ai brand dell’altagamma”
L’importanza del Made in Italy
In questo contesto a livello globale continua ad avere un peso il Made in Italy. Secondo la Fondazione Altagamma, “I marchi italiani continuano a essere protagonisti grazie all’innovazione, alla creatività e all’eccellenza manifatturiera. È necessario che il comparto continui a lavorare mettendo al centro i territori e il talento, ma per farlo servono una serie di misure come il taglio del cuneo fiscale. Noi siamo pronti ad affrontare le sfide che verranno in sinergia con il governo”.
Importante ora è capire come verrà gestita la sfida che attende proprio i prodotti del Made in Italy, visto che la mancanza di materie prime e l’incremento dei costi di produzione hanno causato turbolenze sui mercati e portato a problematiche evidenti in materia di produttività.