I tagli alle borse di studio:
Con i nuovi tagli alle borse di studio la disparità di trattamento porterà, in particolare, le regioni del Sud che oggi coprono il 60% delle borse a scendere sotto il 50%, con conseguenze ulteriormente poco incoraggianti se consideriamo che il fondo verrebbe praticamente azzerato stando ai tagli della Finanziaria previsti nel 2013.
“Il Governo non si preoccupa del futuro del Paese e dei suoi giovani” dichiara ancora l’Udu in riferimento all’art. 34 della Costituzione, relativo al diritto allo studio: il fondo per le borse scende infatti dai 246 milioni del 2009 a 25, 7 milioni di euro per gli anni 2011 e 2012 e addirittura a 12,9 milioni per il 2013, anno in cui il taglio sarà di 234 milioni rispetto al 2009. In questa ennesima manovra finanziaria rimangono inoltre confermati i tagli al fondo per gli interventi per alloggi e residenze universitarie, che dai 109 milioni del 2009 passa a 18,66 milioni nel 2011.
Inevitabile diventa allora un confronto con l’estero: in Francia e in Germania si garantisce la borsa di studio al 25% degli studenti, in Italia solamente all’ 8% dell’intera popolazione studentesca.
Minando in questo modo il diritto allo studio l’università può verosimilmente tornare ad essere un lusso per pochi, un luogo accessibile solo a quell’ èlite in grado di pagare tasse salate e sostenere costi elevati: vale a dire un’ennesima sconfortante deriva per i giovani del nostro Paese.