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Trattativa Alitalia – Etihad e regole Ue

Prosegue la road – map verso l’accordo definitivo tra Alitalia, la nostra compagnia di bandiera da tempo caduta in disgrazia, e Etihad Airways, la ricca compagnia di bandiera degli Emirati Arabi con sede ad Abu Dhabi.
In molti attendono come manna dal cielo la chiusura con il colosso arabo, che porterebbe nuove energie; altri si preparano a dare battaglia in quanto non vedrebbero di buon occhio l’ingresso di un socio così ingombrante, soprattutto in riferimento alle condizioni che prentende. È il caso di alcuni sindacati ad esempio, intenzionati a dare battaglia se l’accordo andasse in porto; ma questo, come noto, in Italia non è una novità.
Tornando all’accordo che si sta valutando in tutti i suoi passaggi, nelle ultime ore è emersa con maggiore insistenza la questione relativa ad eventuali grane che potrebbero arrivare dall’Unione Europea. Che prima ancora della chiusura eventuale della trattativa ha fatto sentire la propria voce ricordando all’Italia come ci sia un regolamento ben preciso recante norme comuni per la prestazione di servizi aerei nella Comunità che deve essere rispettato.
Le ombre che vengono gettate sulla trattativa sono sempre le stesse quando si parla di questo argomento: l’assicurarsi che non si tratti di aiuti di stato, che sia esclusivamente un accordo industriale ecc… gli altri paesi Ue e le rispettive compagnie aeree (da Lufthansa alla British Airways) stanno a guardare con attenzione pronte a difendere i propri interessi. Che, d’altra parte, potrebbero essere toccati da un accordo così importante con un partner tanto forte.

 

 

Il regolamento Ue sui servizi aerei nella Comunità

La norma in questione è il “Regolamento 1008/2008 del Parlamento Europeo e del Consiglio” recante norme comuni per la prestazione di servizi aerei nella Comunità Europea. Una normativa che va ad armonizzare le varie regolamentazioni nazionali degli stati membri in materia di aviazione.
Lo scorso aprile la Commissione Ue aveva scritto alle autorità italiane raccomandando di salvaguardare, nell’ambito di questa trattativa, le regole Ue su proprietà e controllo delle compagnie europee negli investimenti che coinvolgono vettori di Paesi terzi.
Gli orientamenti Ue sugli aiuti di stato agli aeroporti e alle compagnie aeree sono noti; tali aiuti devono seguire un iter ben preciso, anche in termini di ‘peso’ dell’investimento, e al riguardo a indicare la strada è sempre l’Unione Europea con le proprie linee guida.
Un supporto alle compagnie aeree o agli scali di un dato paese deve sempre avvenire in modo compatibile con le regole comunitarie sugli aiuti di stato. Il tutto per evitare distorsioni di mercato e differenze eccessive tra i vari paesi membri.

 

Trattativa Alitalia – Etihad senza aiuti di Stato

Mentre la trattativa prosegue e si iniziano a vedere i primi spiragli di una sua risoluzione positiva, l’Unione Europea come detto mette le mani avanti e avverte l’Italia: “non basta che la maggioranza della compagnia italiana resti in mani europee – ha dichiarato il commissario Ue ai trasporti Siim Kallas – anche il controllo della compagnia deve restare appannaggio dell’Europa se l’Italia non vuole violare la legge.”
Si fa quindi riferimento alla normativa n.1008 del 2008 di cui sopra ricordando che non solo Alitalia deve restare in mani italiane almeno per il 51% della proprietà (quindi la maggioranza), ma che anche la governance deve seguire questa strada. Ovvero, il controllo della compagnia deve restare appannaggio dell’Europa.
Un richiamo preventivo all’ordine e al rispetto della normativa europea sottolineando, tra l’altro, che spetta proprio alle autorità italiane di sorvegliare e garantire il rispetto della norma. In sostanza, nelle prossime settimane potremmo assistere ad un testa a testa tra Italia e Ue sulla nuova potenziale partnership Alitalia – Etihad Airways.

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Scrittore, giornalista, ricercatore di verità - "Certe verità sono più pronti a dirle i matti che i savi..."

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