martedì, 03 Giugno 2014 - 0:00
Utenti multi-device: più Smartphone e meno videogiochi
Da anni si parla di convergenza nella multimedialità ed in questo processo i singoli device svolgono ormai svariate funzioni. Gli smartphone in particolare hanno raggiunto un livello tale di tecnologia che stanno soppiantando le ben più antiche console di videogiochi, che per diversi lustri sono stati mercato interessanti, in continua espansione.
Eppure oggi neanche produttori come Sony e Nintendo riescono ad arginare la fuga di quegli utenti che prediligono smartphone e tablet per passare alcune ore di svago. Sony ha registrato un meno 20% sulle vendite di console per videogiochi e Nintendo un meno 30%, con quest’ultima che ha fatto registrare il sorpasso sul rivale circa il numero di console vendute per la prima volta dopo ben 8 anni.
La varietà dell’offerta, la qualità e la risoluzione delle app di videogiochi non fanno certo rimpiangere le console, che però hanno una caratteristica ad oggi inaccessibile agli smartphone: non si scaricano mai. L’inconveniente più grande degli smartphone è infatti la scarsa durata della batteria, che costringe a ricaricarli anche più di una volta al giorno e a portarsi sempre dietro il cavetto.
Certo è che gli smartphone svolgono un gran lavoro, non paragonabile a quello dei vecchi cellulari: permettono di navigare su internet, stare sempre collegati sui social network, giocare a qualsiasi gioco presente sul mercato. Le app di giochi riscuotono da anni grande successo e rispondono a ogni tipo di esigenza: possiamo sfrecciare in una gara di velocità, accudire un animale, incastrare pezzi di puzzle o giocare a texas hold’em. Qualsiasi sia il gusto personale e il tempo a disposizione da dedicare allo svago, esiste la soluzione giusta, ma spesso a seconda del contesto si utilizzano diversi dispositivi, smartphone o tablet.
Smartphone, il dispositivo più utilizzato:
In USA e Regno Unito lo studio “Multi-Device usage”, condotto da Facebook e Gfk su un campione di duemila utenti per Paese, ha dimostrato che il 60% di loro usa ogni giorno almeno due dispositivi digitali fra smartphone, laptop, pc e tablet e che il 20% ne usa tre. Ogni dispositivo ha la propria funzione: lo smartphone permette di accedere ai social media e di comunicare, il tablet è usato come aggregatore familiare fra le mura domestiche (spesso considerato dagli utenti il dispositivo migliore per il gaming), il pc è riservato prettamente ad attività lavorative e finanziarie.
Questi confini sono labili e indicativi, ma sottolineano quale sia la tendenza generale. La ricerca rivela anche una certa volatilità da un dispositivo all’altro per ottimizzare l’attività svolta, ma il re della categoria sembra essere lo smartphone: è l’unico usato per l‘intera giornata ed è preferito 10 volte più del laptop quando si viaggia sui trasporti pubblici e 3 volte più dei tablet.
L’unico punto debole resta dunque quello della batteria, giustificato anche dal fatto che lo smartphone ha assunto funzioni che fino a poco tempo fa competevano ad altri dispositivi: per molte persone ha infatti sostituito l’orologio, la sveglia e la macchina fotografica. Insomma, dopo anni di console war, con Xbox, PlayStation e Wii che se le davano di santa ragione, adesso pare che per le console di videogiochi il vero nemico sia un altro, lo smartphone, assai più temibile della passata concorrenza dei pc.
E forse il modo migliore di sconfiggere questo nemico è allearsi con esso, creando una maggiore convergenza tra console e mobile.
Marco Impellizzari