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Mutui e tassi di interesse
Un mutuo è un prestito che viene concesso da una banca o altra istituzione finanziaria per l’acquisto di una casa o altra proprietà immobiliare. Il mutuatario, ovvero la persona che riceve il prestito, paga all’istituzione finanziaria un tasso di interesse sulla somma prestata.
Il tasso di interesse è una percentuale del prestito che deve essere pagata dal mutuatario all’istituzione finanziaria in più del capitale prestato. Ci sono diversi modi per calcolare il tasso di interesse, ma uno dei più comuni è il tasso di interesse annuale (TAEG). Il TAEG rappresenta il tasso di interesse effettivo su base annua, comprensivo di tutte le spese relative al prestito, come le commissioni e le spese di istruttoria.
Tassi di interesse fissi e variabili
I tassi di interesse fissi e variabili sono due tipi di tassi di interesse utilizzati per i mutui. Quali sono le differenze?
- Il tasso di interesse fisso è un tasso di interesse che rimane lo stesso per tutta la durata del prestito. Ad esempio, se un mutuo ha un tasso di interesse fisso del 2%, il mutuatario pagherà sempre un interesse del 2% sul prestito, indipendentemente dalle condizioni del mercato. Questo tipo di tasso di interesse è attraente per le persone che desiderano sapere esattamente quanto dovranno pagare ogni mese e che vogliono pianificare il proprio budget a lungo termine.
- Il tasso di interesse variabile è un tasso di interesse che può variare in base ad un indice di riferimento, come l’Euribor. Ad esempio, se un mutuo ha un tasso di interesse variabile del 2% più l’Euribor, il mutuatario pagherà un interesse del 2% più l’Euribor in vigore al momento del pagamento. Il tasso di interesse variabile può essere più conveniente in caso di un calo dei tassi di interesse, ma può anche essere più rischioso in caso di un aumento dei tassi di interesse.
In generale, i tassi di interesse fissi sono più adatti per le persone che vogliono sapere esattamente quanto dovranno pagare ogni mese, mentre i tassi di interesse variabili sono più adatti per le persone che vogliono approfittare di eventuali ribassi dei tassi di interesse.
Tassi di interesse e inflazione: consigli per i consumatori
Vi è una correlazione diretta tra tassi di interesse e inflazione: più tasso di interesse, ovvero il costo del denaro, sarà basso e più le persone sono invogliate a prendere soldi in prestito, andando conseguentemente ad aumentare il livello del denaro circolante nell’economia. Aumento che, come noto, porta all’innalzamento dell’inflazione e all’aumento dei consumi.
In generale, quando l’inflazione è elevata, i tassi di interesse tendono ad aumentare perché le istituzioni finanziarie aumentano i tassi di interesse per compensare il calo del potere d’acquisto della moneta e per incoraggiare gli investimenti piuttosto che il consumo. Ciò può rendere i prestiti più costosi per i consumatori e scoraggiare gli investimenti. Al contrario, quando l’inflazione è bassa, i tassi di interesse tendono a diminuire per incoraggiare gli investimenti e la crescita economica. Ciò può rendere i prestiti più convenienti per i consumatori e incoraggiare gli investimenti.
Inoltre, le banche centrali e le autorità monetarie possono utilizzare i tassi di interesse come strumento per controllare l’inflazione, ad esempio aumentando i tassi di interesse per frenare l’inflazione e diminuendo i tassi di interesse per stimolare l’economia.