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La Tari gonfiata e i rimborsi: guida per i consumatori

Che l’Italia sia il paese delle tasse è un fatto ormai noto: lo si evince in modo chiaro andando ad analizzare le diverse imposte che il contribuente è costretto a pagare. Che poi, spesso e volentieri, queste tasse versate non si traducano in servizi effettivamente ricevuti è altrettanto chiaro.
Ma, paradosso dei paradossi, nelle ultime ore è emersa una storia ancora più grottesca che va a inquadrarsi perfettamente nelle dinamiche del nostro paese: ovvero, una tassa già di per sé odiosa che veniva anche gonfiata, per errore, in alcuni comuni.
La tassa in questione è la Tari, ovvero la tassa sui rifiuti introdotta con la legge di stabilità del 2014 al posto della vecchia Tares. Un’imposta su base comunale, quindi ogni singolo comune ha facoltà di calcolare in autonomia la Tari.
Ebbene proprio da questo bisogna partire: perché nelle ultime settimane è emerso come diversi comuni abbiano gonfiato le tariffe della Tari. Ed ora, proprio sotto scadenza del pagamento del tributo, i consumatori chiedono giustamente rimborsi.

Fino al doppio dell’importo dovuto

Diversi comuni hanno quindi sbagliato a calcolare la tassa sui rifiuti: è stata un’interrogazione parlamentare a far emergere la distonia. Un problema di conti errati che ha portato molte famiglie, in diversi comuni italiani e per molti anni, a pagare anche fino al doppio dell’importo dovuto.
Non appena emersa la vicenda i consumatori si sono organizzati e stanno cercando di piazzare le contromosse giuste, anche in termini di azioni collettive e class action (leggi: Cos’è la class action e come aderire). Tra l’altro siamo proprio in periodo di pagamento della Tari visto che le scadenze sono prossime.
Ovviamente ciascun comune fa storia a sé e decide autonomamente le date: una guida alla tassa per avere maggiori informazioni la si può trovare sul portale http://tasse.economia-italia.com/. Di base comunque, la seconda rata della Tari è in previsione di pagamento un po’ in tutta Italia tra Novembre e Dicembre.

Le proteste dei consumatori

Molte associazioni a difesa dei consumatori si sono mosse per cercare di porre un argine alla situazione; su tutte, Federconsumatori, una delle più importanti nel nostro paese, che ha provveduto a richiedere un rimborso della Tari per i consumatori.
Secondo l’associazione, si dovrebbe dar modo alle aziende erogatrici del servizio di riformulare in modo corretto la tariffa; motivo per il quale è stata richiesta la proroga. Per chi invece ha già pagato, si tratta di raccogliere “il mandato dei cittadini che si rivolgeranno ai nostri sportelli per ottenere il rimborso delle somme non dovute”.
Partirà quindi una richiesta di rimborso che dovrò portare, nelle intenzioni di Federconsumatori, ad una “restituzione automatica in tempi certi delle somme contestate”. Vedremo come andrà a finire.

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Scritto da

Giornalista indipendente, web writer, fondatore e direttore del giornale online La Vera Cronaca e del progetto Professione Scrittura

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