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Storia del gelato espresso. Cresce anche in Italia

Il gelato è uno dei dessert più consumati al mondo ed è una delle tante eccellenze italiane che abbiamo esportato in ogni angolo del Pianeta. La storia infatti ci racconta che le sue origini siano nostrane, risalenti al ‘500 quando l’architetto Bernardo Buontalenti lo propose alla corte di Caterina de’ Medici.  Nel corso dei secoli, il gelato è divenuto un vero e proprio must, venendo consumato sia in estate che in inverno da bambini e adulti senza distinzione d’età.
Con il passare del tempo questo gustoso dessert ha subito molte variazioni, la più recente delle quali riguarda la versione “soft”, detta anche Gelato Espresso che, pur mantenendo le qualità in termini di gusto ha un metodo di produzione completamente diverso dall’originale, in particolar modo per quel che concerne la sua consistenza, più “morbida” come suggerisce il nome, per l’introduzione di aria nella fase di congelamento, ma anche per un minor quantitativo di grassi.

La storia del Gelato Espresso

Differentemente dalla versione classica, il gelato espresso non nasce in Italia, ma bensì negli Stati Uniti con il nome di Soft Serve o Soft Ice. L’inizio della sua diffusione trae origine da un incidente occorso a colui che è considerato l’inventore di questa variante, anche se al riguardo esistono tesi contrastanti. Secondo l’opinione diffusa, l’introduzione di questo gelato nasce negli anni 30 quando Tom Carvel, durante il Memorial Day del 1934, la festa dedicata a stelle e strisce ai caduti in guerra, dovette fermare il suo camion che trasportava il gelato a causa di una foratura della gomma nei pressi di Hartsdale, un sobborgo di New York.
Spaventato dall’eventualità che il suo gelato potesse sciogliersi e perdere quindi una possibilità di profitto, Carvel cominciò a vendere il dessert ai cittadini che si trovano in loco per celebrare la giornata. In soli due giorni riuscì a vendere tutte le scorte di gelato che, sciogliendosi, avevano una consistenza più morbida, riscuotendo un grandissimo successo che lo portò a voler investire in questo settore. Nel 1936 Carvel aprì uno store dedicato al gelato espresso proprio nel luogo in cui si era dovuto fermare con il camion e in breve tempo è divenuto leader, brevettando una formula e le macchine automatiche.

Dove nacque il Soft Ice Cream

Come dicevamo, sulle origini del Gelato Espresso anche altri rivendicano la paternità, come la società americana Dairy Queen che dice di essere l’unica vera inventrice del Soft Ice Cream, o l’azienda Taylor, fornitrice del gelato di una nota catena di fast food, che riconduce l’invenzione a Charles Taylor, fondatore della società.
Un’altra tesi, che però rientra nel mito, vedrebbe l’ex storico primo ministro donna Margareth Tatcher impegnata come chimica nella fine degli anni 40 a sviluppare il Gelato espresso per l’azienda britannica J. Lyons & Co. Quello che è certo è che a partire da quegli anni negli Stati Uniti così come nel resto del Mondo il gelato espresso è divenuto un dessert irrinunciabile e che ancora oggi rappresenta una delle scelte preferite da parte della popolazione.

Le caratteristiche del Gelato Espresso

Le caratteristiche principali che differenziano il Gelato espresso da quello classico sono riconducibili a un minor livello di grasso del latte (3-6% contro 10-18%) e dall’alta presenza di aria al suo interno. A seconda delle percentuali di aria presenti il gusto del gelato, come il suo colore cambiano. Più aria significa un colore più chiaro e un sapore più leggero, e viceversa.
Anche per quel che concerne la temperatura, il soft ice cream viene prodotto a circa -4 gradi centigradi, mentre l’originale ha bisogno di più freddo per la sua conservazione (-15 gradi). Abbinando la giusta temperatura e la giusta quantità di aria si ottiene il prodotto ideale. Sono proprio gli elementi caratteristici del Gelato espresso ad aver portato a una diffusione a livello planetario di macchine automatizzate per gelato espresso, che possiamo trovare ormai in qualsiasi punto vendita anche non strettamente legato al settore della ristorazione.

La sua diffusione grazie all’automazione

Chiunque voglia offrire un gelato alla propria clientela ma non ha spazio per predisporre un bancone gelateria e avvalersi di un gelataio professionista, può infatti dotarsi di una macchina per gelato espresso in grado di preparare in pochi secondi il dessert, mantenendo lo stesso gusto di quello artigianale, grazie alla capacità che queste apparecchiature hanno nel mantenere la giusta quantità di aria, zucchero e temperatura ideale, servendo un soft ice cream con la classica forma a vortice su cono o coppetta.
Nel corso degli anni degli anni sono state prodotte molte varianti di gusto del gelato espresso, oltre all’originale alla vaniglia, e vengono offerte in abbinamento a topping, sciroppi e guarnizioni a base di frutta fresca o secca, caramelle o cioccolato.

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Giornalista scomodo - "L'unico dovere di un giornalista è scrivere quello che vede..."

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