In questo articolo parliamo di:
Piste chiuse per mancanza di neve
In Francia ad esempio, dove molte località a bassa quota sono riuscite a tenere le porte aperte solo per poche settimane in questa stagione prima che le temperature salissero in modo eccessivo facendo sì che la neve non rimanesse abbastanza alta per sciare, mentre in Austria e Svizzera molte località sono state costrette a chiudere nel corso della pausa natalizia sempre per lo stesso motivo. Anche in Italia a ridosso dell’anno nuovo ci sono state alcune segnalazioni di chiusura delle piste per mancanza di neve. Ma l’Italia non ha finora sperimentato le stesse temperature record di gennaio dei suoi vicini alpini a nord.
Il caldo record
Le temperature registrare in questo inverno 2023 sono ben al di sopra della media; Mercoledì 4 gennaio 2023 ad esempio, il continente europeo ha registrato il giorno di gennaio più caldo di sempre in almeno 8 paesi, tra cui Francia, Svizzera e Austria, (l’Italia si è salvata dal raggiungimento di questo traguardo).
In sostanza le località italiane, nel complesso, risultano meno colpite dalla recente ondata di caldo rispetto a molte altre località in Francia, Austria o Svizzera; mete scistiche nelle Dolomiti italiane e quelle ad altitudini più elevate hanno riportato buone nevicate già a partire da novembre.
Località sciistiche italiane. Si potrà sciare e ci sarà neve?
Poiché le località italiane hanno in gran parte evitato gli acquazzoni natalizi, le condizioni sono in realtà piuttosto buone in tutto il paese, anche se la neve non è molto alta; il fatto che i piani per le vacanze invernali degli italiani possano essere influenzati o meno dal clima caldo dipende da dove si ha intenzione di andare in Italia e a quale altitudine.
Le località sciistiche più in quota nel nord Italia hanno molta neve al momento e i visitatori hanno potuto approfittarne a Natale e Capodanno. Sarebbe meglio se fosse più freddo, ma la neve non manca. A Courmayeur, sul versante italiano del Monte Bianco, i resort erano al completo fino a dopo la festività del 6 gennaio.
Diverso è il discorso per le località sciistiche del centro Italia, spesso frequentate più da italiani che da visitatori internazionali: qui i viaggi sono stati annullati durante le vacanze dopo che il caldo e la pioggia hanno sciolto la neve e costretto alla chiusura di molte piste da sci.
Al nord Italia la neve c’è, al centro no
In Appennino, questa settimana sono state registrate temperature medie tra i 2 e gli 8 gradi a mille metri, il che ha reso troppo caldo anche per l’uso dell’innevamento artificiale. Le piste da sci sono state chiuse durante le festività ovunque dal Terminillo nel Lazio all’Abetone in Toscana e Campo Imperatore in Abruzzo, dove è ancora in funzione solo la funivia.
Gli operatori delle località appenniniche hanno dichiarato ai media italiani di aver subito perdite per decine di milioni di euro finora e di poter solo sperare in condizioni migliori tra gennaio e marzo. Si prevede che il lungo periodo di temperature insolitamente calde finirà in Italia entro il 9 gennaio, dopodiché dovrebbe iniziare un clima più freddo e più invernale, anche se non ci sono ancora previsioni certe di neve nelle zone più basse.