Natale, aumenta la benzina:
Non c’è che dire, un bel regalo di natale per gli automobilisti italiani; il classico aumento in concomitanza con una festività, periodo nel quale in molti si mettono in viaggio. Che poi parlando di auto ed automobilisti non è certo l’unica cattiva notizia in termini di spesa: nelle scorse ore Codacons ha reso noti i risultati di uno studio che ha evidenziato come i costi per il mantenimento di un’automobile siano stati, nel 2013, impressionanti. Mettendo insieme le spese per carburante, polizze assicurative varie, pedaggi, parcheggi ecc… per il mantenimento della vettura ogni italiano arriva a sborsare fino al 25% del reddito medio di famiglia.
E, come se non bastasse, per il 2014 si prevede un ulteriore aumento dei costi di mantenimento dell’auto di circa 5 o 6 punti percentuali; sempre in attesa del provvedimento del Governo che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) costringere le compagnie assicurative ad abbassare il prezzo dell’Rc Auto per chi installa la scatola nera.
Tornando all’aumento dei prezzi del carburante che ha caratterizzato questi giorni di festa, è altresì importante notare che questo è arrivato poche ore dopo l’allarme lanciato dai petrolieri che metteva in evidenza come, in Italia, la situazione dei carburanti sia abbastanza preoccupante per almeno due motivi: il calo dei consumi di energia (-4% rispetto all’anno precedente, un livello che ci fa tornare indietro di 20 anni); ed il peso delle tasse sui carburanti.
Peso delle tasse sul prezzo della benzina:
Su quest’ultimo argomento l’Unione petrolifera ha voluto ricordare ancora una volta il fatto che nel nostro paese c’è una componente fiscale che continua ad aumentare facendo lievitare troppo il prezzo dei carburanti. Il peso delle tasse sul prezzo finale dei carburanti è arrivato al 60% per la benzina e al 56% per il gasolio. In materia di carburanti (e non solo) l’Italia può ‘vantare’ il carico fiscale più alto d’Europa.
Atro campanello d’allarme lanciato dall’ Unione petrolifera è quello relativo alla raffinazione; anche il settore della raffineria vive in Italia un momento difficile. La lavorazione è in calo e dal 2010 la capacità di raffinazione si sarebbe ridotta di 8,8 milioni di tonnellate, vale a dire circa l’8% della capacità totale.
A fronte di tutto questo c’è da augurarsi che il 2014 sia effettivamente, come sostiene il premier Letta, l’anno della ripresa economica: se così non dovesse essere, partendo dai dati sopra riportati non è difficile immaginare cosa potrebbe accadere ai cittadini/consumatori ed al settore dell’automobile.