Nel Forex si investe con giudizio:
Il trading è come tutte le altre attività dell’uomo. Diventa fattibile se ci arrivi preparato e senza fanatismi o illusionismi, ma usando la testa e lasciando alle emozioni, sempre fondamentali per considerarsi vivi e creativi, di fare da volàno, ma non da sostituto dell’analisi. Anche in questo periodo malmestoso per i più si può fare trading e navigare nel grande oceano di cash chiamato Forex con il disincanto e l’arguzia dell’investitore oculato e direi anche dell’imprenditore: si può fare. Se po’ fa, come si dice a Roma. Anche oggi.
Se l’euro è sotto schiaffo e il mercato va in quella direzione, allora non cercare di fare il dio dei numeri e lascia andare, spingi dove vince il mercato, lasciati portare, flusso puro. Fai poi il giusto money management, cioè gestisci bene la cassa e non investire più del 2% del tuo account, altrimenti ti vuoi male e non devi poi lamentarti se non sei, come dicono i trader “in the money”, cioè vincente, ma perdente.
Solo il 5% dei trader guadagna:
Non sei cioè nel 5% dei trader che vince. Ma mettere la sedia a sdraio da quelle parti, su quella spiaggia, davanti a quella battigia che si chiama mercato, si può, basta solo chiamare le cose con il loro nome: il trading è bellissimo e molto profittevole, ma deve seguire le regole della vita, prima fra tutte quella che in Spagna suona così: “Adelante, Pedro, cum juicio”. Vai avanti, Pedro, ma fallo con giudizio.
“Sì, viaggiare, evitando le curve più dure”, alla Battisti, insomma. Si vince innanzitutto imparando a non incasinarsi la vita più del dovuto. Sotto, allora, che l’euro flaccido aspetta, si vince anche con i deboli, dunque sempre. Parola di trader.