Dimissioni del Papa: cosa prevede la legge?
Espletate queste formalità, cosa succederà ora al Papa ed alla Santa Sede in attesa dell’elezione del nuovo pontefice? Al Papa, che ha annunciato che da dimesso passerà i suoi giorni a pregare aggiungendo che “Il Signore mi chiama a salire sul Monte” (in questa frase molti hanno scorto un accenno alla sua salute non proprio buona ed un presagio di un’imminente dipartita), spetterà una pensione. Sembra strano ma è così.
D’altra parte, non essendo più ‘operativo’ dovrà pur sostentarsi in qualche modo: gli spetteranno 2.500 euro al mese, cifra maturata non per il ruolo di pontefice ricoperto, ma grazie alla carica di vescovo emerito di Roma. Cifra irrisoria per un Papa, soprattutto se paragonata ad alcune pensioni e vitalizi di politici e dirigenti pubblici, ma che potrebbe comunque aumentare istantaneamente qualora il suo successore gli dovesse concedere il titolo di cardinale. A quel punto Josef Ratzinger potrebbe usufruire del cosiddetto ‘piatto cardinalizio’ che gli garantirebbe un assegno più corposo (fino a 5.000 euro al mese).
Cifre pur sempre contenute se si considera l’importanza della carica; basti pensare che, per quello che riguarda le pensioni dei parlamentari, chi è stato anche solo 5 anni alla Camera o al Senato a ‘servire’ il paese (e avendo quindi accumulato il minimo dei contributi versati) matura il diritto ad una pensione di 3.100 euro al mese. Chi rimane in Parlamento per più di una legislatura può arrivare ad accumulare una pensione anche di 10.000 euro. Al confronto i 2.500 euro del Papa sembrano essere spicci.
Andando avanti con quello che sarà adesso l’iter, il governo della Santa Sede sarà affidato momentaneamente ad un Collegio cardinalizio mentre l’ordinaria amministrazione sarà gestita da 3 cardinali. Il tutto in attesa del noto Conclave per l’elezione del nuovo Papa. Che avviene, lo ricordiamo, a votazione segreta e che richiederà la maggioranza dei 2/3 dei votanti.
Conclave per eleggere il Papa: come funziona l’iter
Durante tutta la durata del Conclave i cardinali non possono avere alcun contatto con l’esterno; l’esito dei loro scrutini viene infatti segnalato all’esterno con una fumata dal comignolo della Cappella Sistina che può essere di diversi colori: qualora la fumata sia nera, l’esito del voto è stato negativo. In caso di fumata bianca, la votazione è andata a buon fine.
Da segnalare che, proprio a seguiti di modifiche introdotte da Papa da Benedetto XVI, i due cardinali che ottengono più voti nell’ ultimo scrutinio vanno al ballottaggio sempre seguendo la regola dei 2/3 per la validità dell’elezione. Entra quindi in gioco la figura del Camerlengo, il quale ha il compito di convocare nella sala del Conclave i cardinali che hanno votato e di annunciare ai fedeli l’avvenuta elezione del nuovo pontefice con la nota formula ‘Habemus Papam’ dalla basilica di San Pietro in Vaticano.
Pochi giorni dopo, avviene la cerimonia del nuovo Papa con l’incoronazione ufficiale nella basilica di San Pietro in Vaticano. Per quel che riguarda i tempi per avere il nuovo Papa, si parla di circa tre settimane tra inizio della sede vacante, prima riunione della Congregazione generale e inizio del Conclave: la domenica delle palme, che quest’anno sarà il 24 marzo, con ogni probabilità sarà celebrata dal nuovo Papa.