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Salute: cresce l’informazione su internet e media

Internet costituisce oramai un mondo parallelo sottoogni punto di vista e cui i cittadini fanno sempre più riferimento in tutti i campi per cercare risposte; anche per quello che riguarda la salute. Sono sempre più infatti gli italiani che cercano in rete risposte a problematiche relative al proprio stato di salute. Ben 1 italiano su 3, il 32,4% per la precisione.
I dati, piuttosto interessanti, sono emersi da una ricerca realizzata dal Censis nell’ambito delle attività del Forum per la Ricerca Biomedica e testimoniano la deriva totalizzante della rete internet. Se non altro a livello di informazione.
In passato avevamo già trattato la questione evidenziando come fosse in aumento il numero di persone, e nello specifico soprattutto di giovani, che utilizzano la rete per raccogliere informazioni a livello medico – scientifico (Salute: i giovani preferiscono internet) poiché ritengono internet più affidabile rispetto ai media tradizionali quali stampa e tv.
Così come avevamo parlato di alcune nuove tendenza riferite alla salute e nate proprio dalla rete, come ad esempio la salute partecipata, che consiste nello sperimentare e scegliere in modo condiviso gli strumenti per una migliore sanità con internet che assurge a luogo di scambio sulla salute.

 

Utilizzare internet per informazioni sulla salute:

Tornando alla stretta attualità, il rapporto Censis evidenzia ancor di più questa inclinazione mettendo determinati paletti: il 32,4% degli italiani utilizza Internet per ottenere informazioni sulla salute e, di questi, il 90,4% effettua ricerche su specifiche patologie, il 58,6% cerca medici e strutture cui rivolgersi, il 15,4% prenota visite ed esami attraverso la rete, il 13,9% frequenta chat, forum e web community dedicate ai temi sanitari per lo scambio di informazioni ed esperienze (di nuovo il concetto della la salute partecipata), il 2,8% acquista farmaci online.
I campi elencati come si vede, sono molteplici e disparati; si va a prendere in considerazione qualunque tipo di interazione si abbia tra la salute e la rete internet, da chi cerca direttamente medici a chi utilizza la rete per prenotare esami.     
Da evidenziare come, sempre secondo la ricerca Censis, tra coloro che sfruttano internet per motivi sanitari quasi il 98% utilizzi motori di ricerca come Google; il 73,2% consulti siti specializzati o scientifici; il 38,3% legga la sezione salute dei quotidiani online; il 34,7% utilizzi invece a questo scopo i social network; il 29,8% navighi nei siti istituzionali.
Tuttavia sempre in riferimento al binomio salute e massa media, va detto che non sono tutte rose e fiori: dal rapporto emergono chiari difetti della comunicazione sanitari sui mass media stessi quali, ad esempio, la complessità delle informazioni fornite. Secondo 1/3 dei cittadini chiamati a fornire la loro opinione, infatti, non sempre queste informazioni sono accessibili e facilmente decodificabili.
Così come si tende a calcare la mano, sempre da parte dei mass media, su eventuali rischi in riferimento a situazioni che invece non dovrebbero destare troppi allarmi: è il caso di quanto accaduto in passato per l’influenza Aviaria con la relativa campagna allarmistica condotta dalla maggior parte degli organi di informazione.

 

Argomenti scientifici trattati con leggerezza:

Altra criticità della salute trattata in internet è quella inerente la leggerezza con la quale talvolta vengono trattate le sperimentazioni facendole passare per terapie già disponibili: fattore quest’ultimo in aperto contrasto con la Carta dei Doveri del Giornalista che in materia di informazione e salute sottolinea come:
Il giornalista tutela i diritti dei malati, evitando nella pubblicazione di notizie su argomenti medici un sensazionalismo che potrebbe far sorgere timori o speranze infondate. In particolare: a) non diffonde notizie sanitarie che non possano essere controllate con autorevoli fonti scientifiche; b) non cita il nome commerciale di farmaci e di prodotti in un contesto che possa favorire il consumo del prodotto; c) fornisce tempestivamente il nome commerciale dei prodotti farmaceutici ritirati o sospesi perché nocivi alla salute.”
Ciò naturalmente dovrebbe riguardare esclusivamente le testate online registrate come organi di stampa ed al cui interno siano presenti giornalisti; blog e forum sfuggono facilmente a questi doveri.
Fin qui la parte dell’informazione o, se vogliamo teorica: passando alla pratica e tornando al rapporto Censis, si sottolinea come meno di 1/3 degli italiani traduca poi effettivamente nel concreto le informazioni raccolte attraverso i mezzi di comunicazione. Un numero piuttosto esiguo.
Informazione su temi di salute che, per concludere, ha comunque subìto un forte incremento negli ultimi anni; nel decennio trascorso per l’esattezza, l’informazione sanitaria ha goduto di una forte esposizione mediatica e la quota di italiani che segue abitualmente o qualche volta i molteplici programmi televisivi su questioni di salute è complessivamente pari al 77,3%. Come dire, anche in tema di salute la rivoluzione potrebbe passare dalla rete.

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Scritto da

Giornalista indipendente, web writer, fondatore e direttore del giornale online La Vera Cronaca e del progetto Professione Scrittura

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