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Imu: l’imposta municipale unica
Si tratta della tassa sugli immobili, un tempo nota come Ici. A pagare deve essere il proprietario dell’immobile o chi ne ha diritto reale, come l’usufrutto. Gli inquilini in affitto viceversa, non sono toccati da questa tassa.
Ricordiamo che l’Imu è dovuta solo sulle seconde case oltre che su immobili ad uso diverso dalle abitazioni e sulle aree fabbricabili. Le prime case sono state esentate ad esclusione di quelle di lusso, di ville e castelli.
L’acconto Imu per il 2015 va versato entro al data del 16 dicembre; la cifra da pagare va calcolata partendo dalla rendita catastale rivalutata e moltiplicata per alcuni coefficienti che variano da comune a comune. Il pagamento deve avvenire tramite F24.
Tari: la tassa sui rifiuti
C’è poi la Tari ovvero la tassa sui rifiuti che dal 2014 ha sostituito la Tare. A pagare è chi usufruisce dell’immobile, quindi anche l’affittuario che vi sia dentro.
Fermo restando che le scadenze Tari vengono decise dai singoli comuni, il saldo dovrebbe scadere in questo mese. Sono proprio i comuni singoli a inviare a casa il bollettino postale precompilato con l’importo dovuto. Tuttavia può essere pagata anche tramite F24.
Tasi: la tassa sui servizi indivisibili
Si tratta della tassa che dal 2014 ha sostituito la gran parte della Tares e che, di fatto, ha rimpiazzato l’imu sulle prime case. È l’imposta sui servizi indivisibili, ovvero tutti i servizi rivolti alla collettività come manutenzione delle strare, illuminazione pubblica ecc..
A doverla pagare è il possessore dell’immobile, che si tratti del proprietario o del possessore di altro diritto come usufruttuario ecc… l’affittuario potrebbe dover pagare una piccola percentuale, qualora il comune di appartenenza lo deliberi (sarà lo stesso comune a stabilire quanto).
Come per l’Imu, il saldo scade il 16 dicembre e anche per quanto riguarda il calcolo dell’aliquota va preso a riferimento il metodo utilizzato per l’Imu.